La Varese Nascosta - 11 maggio 2024, 08:04

LA VARESE NASCOSTA. La leggenda delle Tre Croci del Sacro Monte

Una fanciulla del passato e una musica celestiale riempiono di mistero e magia un'antica storia del Borgo

(foto da La Varese Nascosta)

(foto da La Varese Nascosta)

Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti, alle leggende e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda.

Oggi raccontiamo la leggenda delle Tre Croci del Sacro Monte

I secoli sono scrigni del tempo… racchiudono tesori e sogni. Il Sacro Monte ha storia antica, una storia dove i culti e la fede, gli usi e le tradizioni si allacciano in una armoniosa fusione. Le leggende si sa, sono un misto tra sogno e realtà e qualcosa di vero sempre celano.

Secoli fa i boschi erano sovrani e coloro che si ritiravano nei luoghi presso il Sacro Monte erano eremiti o donne dedite alla fede e spesso definite “selvagge” poiché il vivere lontano dai borghi era un’ isolarsi pericoloso e pieno di sacrifici per i tempi.

Fu allora che le croci sorsero... croci a ricordare la preghiera e la fede…

Quando una croce, veniva a essere innalzata vi era abitudine di porsi in preghiera ai suoi piedi. Ed ecco una fanciulla inginocchiarsi con fare aggraziato. Non era monaca ma dedita alla solitudine e nei boschi trovava conforto. Si era lì rifugiata poiché aveva perso ogni caro a causa di un epidemia e tra i boschi e gli eremiti si sentiva sicura. Nel borgo nessuno si sarebbe occupato di lei, povera e bella… sarebbe stata creduta Strega o donna da poco e di sposarsi per convenienza non ne voleva sapere.

In quei luoghi pregava il divino e onorava la natura. Si pose dunque a ripulire l’area da sassi e erbacce dove nuova croce avrebbe trovato dimora. Era un segno di rispetto per chi l’aveva accolta e fu allora che sulla valle, il Monte e il borgo scese una musica celestiale. Una nube dorata che avvolse i boschi come una nebbia luminosa e gli animali giunsero dalla foresta, gli uomini e le donne dai villaggi.

C'è chi dice che fossero Dei, chi angeli, chi gli Spiriti della foresta… ma la risposta la diede la fanciulla: quella musica è l’Universo stesso incantato nel vedere che l’amore non ha confini. I secoli passarono e di quelle antiche croci rimane il ricordo in quella località che ora viene chiamata proprio "Tre Croci". Quei musici misteriosi non sarebbero mai più apparsi ma lasciarono la nostalgia di quella melodia che era pura arte.

da La Varese Nascosta

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