È stato ancora una volta largo Flaiano uno degli argomenti principali del Consiglio Comunale di Varese tenutosi questa sera a Palazzo Estense e apertosi con lo scontro sulla sicurezza (leggi QUI).
Il sindaco Davide Galimberti - contestualmente al “racconto” delle varie tappe che hanno portato al cambiamento viabilistico - ha snocciolato alcuni dati per dare prova della bontà dell’opera, calcolando che con il vecchio semaforo, oggi sostituito dalla rotonda, ogni pendolare perdeva prima in coda circa 253 ore all’anno (10 giorni), che diventavano 3 anni se parametrati su 35 di lavoro; lo stesso avveniva con le code in viale Borri (5000 mila minuti all’anno, 4 mesi in 35 anni di lavoro). E poi l’impatto economico: 25 mila euro persi in 30 anni, di cui 600 all’anno solo di carburante. Quindi quello ambientale: ogni 100 auto in coda venivano prodotte 4 tonnellate di co2.
«Abbiamo fatto un lavoro di cui andare orgogliosi - ha quindi detto il sindaco - In meno di 4 anni il progetto è stato ideato, sono stati trovati i finanziamenti, è stata fatta la gara ed eseguita l’opera, il tutto con in mezzo la pandemia e una crisi energetica senza precedenti. È stato un intervento storico, eseguito grazie a un lavoro di squadra di istituzioni e uffici coordinati da una regia che aveva come unico obiettivo quello di risolvere un gravissimo problema di questa città»
«Largo Flaiano era quasi diventato un argomento da bar - gli ha fatto eco l’assessore ai lavori pubblici Andrea Civati - Una sorta di scusa per chi arrivava tardi… Miglioreremo ancora la situazione anche grazie alle soluzioni individuate insieme ai residenti dei quartieri coinvolti, ma oggi Varese è diventata certamente più credibile agli occhi dei suoi cittadini e di chi viene da fuori».
Sull’argomento, però, l’opposizione non ha mollato la presa. Il consigliere leghista Angei ha parlato di «intervento migliorativo ma non risolutivo», chiedendo poi conto del rispetto del cronoprogramma, criticando la comunicazione comunale durante gli anni di esecuzione e segnalando la mancanza di illuminazione e di segnaletica.
Più politico l’intervento di Emanuele Monti, che ha ricordato come «anche la giunta Fontana aveva provato a risolvere più volte il problema, ma era vincolata dal Patto di Stabilità che non permetteva di finanziare con propri fondi certe opere».
Al sodo è andato Luca Boldetti (Polo delle Libertà): «In un panorama sostanzialmente positivo, due sono i problemi principali non risolti: le code in viale Borri e in via Sant’Imerio, che anzi si sono aggravate. E se la situazione in viale Borri è migliorabile intervenendo sui tempi semaforici, a Bosto c’è un vero e proprio imbuto». Conseguente la presentazione di una mozione - che non è stata discussa subito - che chiede al Comune di ritardare il più possibile la chiusura di via Spinelli, provvedimento previsto in conseguenza degli interventi all’ex Caserma Garibaldi - per non peggiorare ancora di più la situazione del traffico nel quartiere.
A supporto dell’amministrazione si è ovviamente pronunciato il PD, a nome di Domenico Marasciulo e Matteo Capriolo: «Questa sera abbiamo sentito dal sindaco e dall'assessore Civati la vera storia di largo Flaiano. I suoi numeri, i suoi innegabili benefici: dopo 25 anni di mancate risposte della Lega, di occasioni mancate, di problemi - come appunto l"accesso alla città - mai risolti, è chiaro che la Lega non potrebbe più governare la nostra città. Un'incapacità amministrativa che i cittadini e le cittadine di Varese avevano già capito nel 2016 e poi ribadito nel 2021. Oggi, con questo esempio di concretezza nel risolvere i problemi della città che altri non hanno saputo affrontare in 25 anni, arriva la conferma dell'inadeguatezza di chi ci ha preceduto. Varese sta finalmente cambiando e Largo Flaiano è un esempio di ciò che ancora andremo a fare».
L’incipit sulla sicurezza e il lungo dibattito su largo Flaiano non hanno permesso di discutere, invece, uno dei punti all’ordine del giorno più atteso, ovvero il progetto del padel di Lissago, con l’allargamento delle strutture già esistenti. Il consigliere del Movimento 5 Stelle Luca Paris ha provato a chiedere l’anticipazione del punto, vista la presenza di molti residenti del quartiere, ma la proposta è stata respinta.
Prima del termine invece le nomine dei consiglieri Lozza, Strazzi, Paris, Bonoldi, Angei, De Amici, Puricelli alla Commissione che assegnerà le onoranze al merito per il nuovo famedio cittadino, e dei consiglieri Formato e Pullara per la consulta comunale sulle emissioni elettromagnetiche.