Una splendida immagine di Carolina Otero scattata dal celebre fotografo parigino Reutlinger spicca sulla locandina che informa sulla serata letteraria in programma venerdì 22 marzo a partire dalle ore 20 all’Osteria del Sass di Besozzo, all’interno del ciclo “Altre cene, condivisione, cucina e divertimento”, progettato dal proprietario e chef Costantino Di Claudio (prenotazioni telefonando allo 0332 – 771005).
“Dive Divine e Maliarde, l’universo femminile del Novecento” è infatti la proposta che Mario Chiodetti, autore della serata, e l’attrice Maura Tombolato, hanno pensato per omaggiare, assieme ad Alice Gonnelli, le grandi donne dell’arte e dello spettacolo dalla Belle époque in avanti, passando da Lina Cavalieri, “la donna più bella del mondo”, a Maria Callas, icona di stile e divina per eccellenza.
«Nel corso della serata, allietata dalle prelibatezze dello chef, che partirà con la descrizione del “bon ton” di inizio ‘900 con i consigli della contessa Elena Morozzo Della Rocca e della scrittrice Neera, descriveremo alcune delle donne che hanno segnato un’epoca: dalla Cavalieri, “kissing primadonna”, colei che baciò in scena Enrico Caruso durante una recita di “Adriana Lecouvreur” al Metropolitan di New York, alle “grandi orizzontali” Cléo de Merode, amante di re Leopoldo del Belgio e la Belle Otero, fino a Eleonora Duse, con Sarah Bernhardt la più celebre interprete del teatro del XIX secolo», spiega Chiodetti.
«Gli Anni Venti del ‘900, invece, sono caratterizzati da due figure chiave del costume e dello spettacolo: la scrittrice Amalia Guglielminetti, amante di Guido Gozzano e Pitigrilli, e la diva della rivista Anna Fougez, di cui leggeremo alcune pagine dell’autobiografia. Infine ci sarà una toccante testimonianza dell’affetto che legava Maria Callas a Pier Paolo Pasolini, con la lettura di alcune lettere scambiate tra i due artisti».
Maura Tombolato e Alice Gonnelli indosseranno per l’occasione alcuni abiti d’epoca ispirati a quelli delle dive del tempo, e anche creazioni della sartoria varesina “Paradiso delle signore” di Souad Gasmi, mutuate dalla moda orientale, con tessuti ricamati provenienti dall’Arabia Saudita.