Basket - 23 gennaio 2024, 07:30

VIDEO - Valentino a L’Ultima Contesa: «Australiani? Chi li ha presentati dovrebbe chiedere scusa». Jemoli sul mercato: «L’idea è di aumentare il tonnellaggio»

Tantissimi i temi toccati ieri sera, durante la tredicesima puntata. L’ex consigliere e sponsor biancorosso: «Tra la Reyer e Virtus differenza di approccio. I Pelligra hanno preso in giro la città, mi hanno fatto stare male. I fischi al coach? Io non lo farei mai». Il responsabile scout della società: «Otto giorni per decidere su Young. Cerchiamo un giocatore con tiro che possa giocare verso la posizione di numero 4»

Thomas Valentino, ospite ieri sera de L'Ultima Contesa

Thomas Valentino, ospite ieri sera de L'Ultima Contesa

Tredicesima puntata de L’Ultima Contesa andata in onda ieri sera, giorno successivo alla sconfitta della Openjobmetis contro la Virtus Bologna. Partendo da questo, si è parlato poi anche di mercato, dei singoli, di coach Bialaszewski, di società e di molto altro.

Lo si è fatto con due ospiti: Thomas Valentino, sponsor biancorosso e patron di Gallarate, e Matteo Jemoli, responsabile scouting della Pallacanestro Varese. Altro ospite è stato Alessandro Burin, giornalista di VareseSport.

Ecco alcune delle dichiarazioni di Thomas Valentino:

«Ho visto differenza di approccio - sulle partite con Venezia e Bologna - Con la Virtus è stato molto meno traumatico, poi all’ultimo sono venute fuori le qualità della Virtus; con Venezia invece si è partiti già con un handicap. Dalla mia postazione posso godermi la prestanza fisica dei giocatori: ieri sono rimasto impressionato da Zizic, stessa cosa per Venezia. Avrei interpretato differentemente la velocità di esecuzione: ieri sera abbiamo permesso loro troppa difesa schierata».

Sul record negativo contro le big, di 2-15 nelle ultime due stagioni, di molto inferiore rispetto al dato nell’era Caja: «Ora non abbiamo quella attenzione difensiva che con Caja avremmo avuto. Era un coach attaccato alla difesa e che si adattava all’avversario che affrontava. Ora che si affronti la Virtus o Brindisi tu continui a mantenere costante, tenendo la parte di transizione anche quando potresti essere più attento. Poi la pallacanestro si sta evolvendo, e sta cambiando ogni anno».

Sugli australiani: «Creare una stagione come quella di quest’anno, dove c’era un’idea di acquisizione, da parte di chi ha preso in giro la città, mi ha fatto stare male. Questo ha anche portato allo scioglimento di un cda, anche se senza targhetta stiamo continuando a lavorare tutti insieme. Abbiamo fatto mesi a tirarci dietro closing e budget, ma se la nuova società avesse lasciato la baracca oggi Varese sarebbe in una situazione di crash, come successo in passato ad altre società. Grazie a Scola, al cda e al consorzio, chi ha presentato queste persone dovrebbe fermarsi e chiedere scusa».

Su coach Bialaszewski e i fischi ricevuti: «Io non fischierei mai un allenatore che allena la mia squadra, perché se già dà l’idea di essere una persona delicata così lo rendi ancora più sensibile, bisognerebbe cercare di sostenerlo. Io da inizio anno lo reputo un allenatore diverso da Brase, ma molto simile per la gestione. Luis è stato chiaro: non esistono algoritmi».

Su James Young: «Penso sempre che ci debba essere buon senso, a partire dal giocatore. Ieri in campo sembrava un under buttato nella mischia senza capo ne coda. Quando ti trovi in una partita sold-out, contro la Virtus e a palazzetto caldo ti trovi a giocare come se fosse il primo giorno di minibasket ti devi fare una domanda. Fisicamente non è in grado di reggere un qualsiasi campionato».

Sulla situazione di Woldetensae: «L’anno scorso c’erano dei giocatori che ti rubavano il minutaggio. Oggi nel ruolo di vice McDermott poteva starci tutta la vita. Probabilmente c’è qualcosa dietro: gli spogliatoi sono luoghi sacri delle società. Se questa Varese può permettersi un giocatore da maglia azzurra relegato come ultimo dei cambi potenziali ci deve essere dell'altro, ed è anche giusto che rimanga all’interno degli spogliatoi».

Ecco alcune delle dichiarazioni di Matteo Jemoli:

«Abbiamo ancora otto giorni per prendere la decisione definitiva - sulla situazione di James Young - Stiamo valutando alcuni profili per essere poi pronti. L’idea, in linea di massima, è un giocatore con tiro che possa giocare una posizione più verso il 4. Non è sempre facile fare l’incastro, ma come al solito siamo pronti. Prenderemo le giuste decisioni».

«Una delle idee aumentare il tonnellaggio. Ci sono profili che corrispondo a questa idea e bisogna vedere se sono percorribili».

La società è pronta anche a utilizzare l’ultimo visto a disposizione? «Stiamo guardando di tutto, non è una cosa di assoluta importanza. Stiamo guardando giocatori già vistati o che ne hanno necessità, bisogna trovare l’incastro giusto».

Sulla situazione di Woldetensae: «Non è entrato nelle ultime di campionato, ma abbiamo da qui alla sosta ancora diverse partite per cui decidere se può rientrare nelle rotazioni. Sono cose che dipendono dal coach: per noi fa parte del roster, e se capiterà che entrerà in campo saprà dare una mano. Si è sempre comportato bene e si è sempre allenato bene». 

Qui sotto il video della puntata integrale.

Lorenzo D'Angelo


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