«La transizione energetica è un’emergenza del paese, per imprese e cittadini. Un’emergenza che deve diventare una sfida per le istituzioni, compresa la Regione».
Lo ha detto il consigliere regionale di Italia Viva Giuseppe Licata, intervenendo oggi in Aula durante la discussione sulle Comunità energetiche rinnovabili, da lui definite una «grande opportunità di sviluppo».
Ma l’esponente dell’opposizione ha anche evidenziato «i ritardi della politica che stanno facendo da freno».
Il tema è stato portato in Consiglio regionale da Roberta Vallacchi del Partito Democratico. La quale, attraverso una mozione, ha lamentato che «a tutt’oggi il decreto attuativo non ha ancora avuto l’approvazione dell’Unione europea e questo fatto non permette di procedere alla messa in campo delle misure annunciate e all’erogazione dei contributi previsti».
Da ciò l’invito rivolto a giunta e governatore a sollecitare il governo «perché siano intraprese tutte le azioni necessarie ad accelerare l’approvazione del decreto da parte degli organi di controllo europeo e che sia quindi consentito il completamento del quadro normativo nazionale relativo alle Comunità energetiche rinnovabili».
«Per Comuni e imprese è prioritario risolvere la questione energetica», è intervenuto Licata. Denunciando a sua volta «i ritardi della politica non sono solo a livello nazionale, dove siamo in attesa della pubblicazione del decreto ministeriale. Ma anche a livello regionale l’attuazione della legge dedicata allo sviluppo delle Cer va a rilento».
La mozione è stata approvata dopo alcune modifiche richieste dall’assessore alle Risorse energetiche Massimo Sertori. Il quale ha fatto sapere che la manifestazione di interesse sulle Cer ha ottenuto la candidatura di 513 progetti di altrettanti comuni. «Quelle passate alla seconda fase sono 338, poiché 175 non avevano i requisiti. E 168 sono state assecondate con “soccorso istruttorio”. C’è grande aspettativa, dunque, ma anche la necessità di un’assistenza tecnica, perché si tratta di un’istituzione complessa».