Busto Arsizio - 17 ottobre 2023, 10:00

Boniotti, ex coordinatore di IV a Busto: «Guardo al futuro con curiosità. Ma anche con qualche perplessità»

Ha guidato Italia Viva con Giuseppina Lanza in un periodo “denso” di elezioni, a partire dalle amministrative quando, con la candidatura di Farioli, si è precorso il progetto del Terzo polo. «Peccato che tanti amici si siano allontanati», anticipando anche in questo caso le vicende nazionali. Proprio queste ultime hanno lasciato dei dubbi a Boniotti. Ma il bilancio dell’esperienza è positivo: «Ho conosciuto tante persone impegnate a dare un futuro migliore alla nostra città e ai nostri figli»

Boniotti, ex coordinatore di IV a Busto: «Guardo al futuro con curiosità. Ma anche con qualche perplessità»

Con i congressi – dal provinciale in su (leggi qui)– di Italia Viva, si chiude per Davide Boniotti l’esperienza di coordinatore cittadino a Busto Arsizio del partito renziano.
In realtà, già nel giugno scorso era arrivato un passo indietro (o di lato). Ora però Boniotti – che nella sua città è stato tra i protagonisti del progetto del Terzo polo “ante litteram”, sostenendo la candidatura a sindaco dell’ex forzista Gigi Farioli – è a tutti gli effetti un semplice iscritto che guarda al futuro di Italia Viva con curiosità. Ma non senza qualche perplessità.

L’esperienza di Busto

«Termino la mia collaborazione attiva con Italia Viva», annuncia Davide Boniotti, che ha guidato il partito a Busto Arsizio per quasi quattro anni, affiancato dalla co-coordinatrice Giuseppina Lanza.
È tempo di bilanci e di ringraziamenti: «Sono rimasto colpito dall’interesse dei nostri concittadini per la politica, nel senso di gestione della cosa pubblica. L’astensionismo, a mio parere, si deve alla mancanza di un soggetto politico che possa fare da trait d’union tra il sentito degli elettori e lo stato dell’arte dei partiti. Ho conosciuto tantissime persone che gravitano attorno a questo mondo senza voler essere necessariamente primattori, dedicando il proprio tempo alla costruzione di qualcosa che possa dare un futuro migliore alla nostra città e ai nostri figli. A loro va il mio ringraziamento».

Sono stati anni molto intensi, caratterizzati da tante tornate elettorali: dalle amministrative alle provinciali, dalle regionali alle politiche».
Il voto cittadino è quello che ha impegnato maggiormente Boniotti, che oggi si rammarica perché «tanti amici con cui avevamo avviato un percorso si sono poi allontanati, intraprendendo legittimamente altre strade più vicine al loro sentire. Rimangono ovviamente i consiglieri Gigi Farioli e Giuseppina Lanza, due punte di diamante del progetto che si è allontanato da quella che era l’iniziale idea di costruzione di un Terzo polo prima ancora che questa partisse a livello nazionale».
Di fatto, osserva l’ex coordinatore cittadino, «Busto riflette quello che è successo a livello nazionale».

I dubbi sul futuro

Proprio le ultime vicende che hanno riguardato “il centro” dello scenario politico non hanno convinto Boniotti. Sebbene l’uscita di scena da un ruolo attivo nel partito venga motivata con ragioni personali, vi sono delle perplessità che il bustese non nasconde.
«Pur con i buoni risultati ottenuti alle politiche e alle regionali – dice – la mancata concretizzazione del Terzo polo, le uscite di Elena Bonetti ed Ettore Rosato, il fatto che Letizia Moratti, che abbiamo sostenuto alle regionali, abbia aderito a Forza Italia sono tutte cose che mi lasciano un po’ dubbioso».

Al punto da affermare che «non so se nel mio futuro proseguirò con Italia Viva. In questo momento sono un semplice iscritto».
Boniotti rimane dunque alla finestra: «C’è la curiosità di capire come evolverà la situazione. Sicuramente le elezioni europee, pur essendo un voto “particolare”, daranno un’indicazione di quello che il partito intenderà fare. Vedremo se si porrà come polo di aggregazione di questa unità di centro oppure no. Vedo la costruzione di questo progetto sempre più difficile e difficoltosa. Ma mi auguro che la lungimiranza e lo spessore politico di Renzi possano portare alla nascita di questo soggetto politico di cui oggi c’è davvero la necessità in Italia».

Riccardo Canetta

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