La Pallacanestro Varese scende in campo anche al fianco di CAOS. In occasione del mese rosa dedicato alla prevenzione del tumore alla mammella, la società di piazza Gramsci affianca nuovamente l’associazione Centro Ascolto Operate al Seno e la Breast Unit ASST Sette Laghi.
Presentate stamattina, presso la Itelyum Arena, una serie di iniziative parte del progetto di responsabilità sociale VaRes incentrate sul programma di prevenzione e sensibilizzazione sul tema del tumore al seno.
«È un giorno importante per Pallacanestro Varese - ha aperto Raffaella Demattè, responsabile relazioni esterne della società biancorossa - che con VaRes, e quindi con Il Basket Siamo Noi, è impegnata nell’offrire un percorso concreto. Quest’anno abbiamo fatto squadra, con CAOS, con Europa Donna, con le strutture ospedaliere e con la Breast Unit di ASST Sette Laghi».
Il palazzetto si trasformerà in luogo di visite senologiche: nei giorni di sabato 14 ottobre (dalle 9 alle 13), lunedì 23 ottobre (dalle 17 alle 19) e sabato 28 ottobre (dalle 9 alle 13) sarà aperto alla cittadinanza. Si può prenotare la propria visita chiamando il 328 3007961 dalle 8.30 alle 18.
Le visite verranno effettuate dai medici Francesca Rovera, Claudio Chini, Elisa Gallerani e Alice Giaquinto e dai senologi Corrado Chiappa e Anna Cremona.
«Ringrazio molto Pallacanestro Varese - le parole di Adele Patrini, socia fondatrice di CAOS - Vorrei sottolineare alcuni concetti: il dato d’incidenza del tumore al seno nella provincia è da leggere in chiave anche culturale, perché fare prevenzione è un fatto culturale. Il palazzetto è patrimonio della comunità, siamo nell’era della medicina del dialogo e il presupposto imprescindibile è l’informazione e la comunicazione: rendere partecipi i cittadini è la vera sfida della nostra era».
Domenica 15 ottobre, in occasione della partita tra la Pallacanestro Varese e la Bertram Yacht Tortona, la Itelyum Arena si tingerà di rosa: la squadra utilizzerà per il riscaldamento una maglia rosa creata appositamente per l’occasione. Le stesse maglie saranno più avanti vendute all’asta a una cena di gala: il ricavato andrà a CAOS e verrà utilizzato a sostengo di progetti di ricerca.
Non poteva mancare l’intervento del presidente Toto Bulgheroni: «Luis Scola (anch’egli presente alla conferenza) ha voluto, con questa città e con questa società, essere pare di una comunità: lo sport è importante, ma lo è anche questo programma. La Pallacanestro Varese è della città, della comunità e di tutti. Avere un tessuto ed esser partecipi di questi progetti ti fa sentire orgoglioso e parte di città e comunità. Grazie a tuti quelli che partecipano all’iniziativa».
«Il nostro obiettivo è non strumentalizzare queste tematiche - ha preso poi parola Francesco Finazzer Flori, responsabile marketing di Pallacanestro Varese - La nostra volontà è essere promotori e un mezzo di comunicazione in più, per portare alla gente tematiche che non arrivano in modo impattante. Siamo un’azienda di pallacanestro, ma non facciamo solo pallacanestro. Questo deve essere quel gioco nato per la condivisione e l’unione di persone».
A rappresentare la parte medica del progetto, presenti alla conferenza per ATS il dottor Paolo Bulgheroni, e per ASST Sette Laghi il medico Annalisa Li Bassi, il professor Fausto Sessa, la dottoressa Francesca Rovera e l’oncologo Claudio Chini.
Il dato esposto è quello relativo al 2022, anno in cui 56 mila tumori al seno sono stati diagnosticai in Italia. Inoltre, 834 mila sono le donne che lo stanno combattendo. Nel 10% il male è ereditato dalla famiglia.
Il progetto è patrocinato anche dal Comune di Varese, per cui ha presenziato Rossella Dimaggio, assessora ai Servizi Educati e alle Pari Opportunità: «Grazie sempre a CAOS, ai medici e a tutti quelli che si occupano della salute delle donne. Avendo delega anche alle Pari Opportunità, mi preoccupo del benessere delle ragazze della città, e tutti i percorsi di prevenzione li sostengo assieme a tutto il Comune, siamo moto attenti. È importante che le nostre ragazze conoscano il proprio corpo, che non abbiamo paura di avvicinarsi alla medicina e che attivino percorsi di prevenzione. Quando si crea una sinergia così forte si crea un flusso positivo sulla città e può farci solo bene».
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