Politica - 01 agosto 2023, 13:48

VIDEO - Reddito di cittadinanza, Comuni a rischio caos. Il PD denuncia: «Siamo in mano a dei dilettanti»

L'assessore Molinari e la consigliera Mazzitelli lanciano l'allarme sulla situazione che stanno affrontando i Servizi Sociali dopo la quasi "abolizione" del Reddito: «Le persone sono completamente disorientate e noi non possiamo comunicare con l'INPS, il cui messaggio mandato agli utenti venerdì è stato demenziale. C'è il rischio di disordini»

La consigliera Giulia Mazzitelli e l'assessore Roberto Molinari

La consigliera Giulia Mazzitelli e l'assessore Roberto Molinari

«Siamo sconcertati, disorientati e preoccupati: per ogni Comune è impossibile gestire la situazione creata dal Governo. Questa è macelleria sociale, non possiamo sapere ora come reagirà la gente, è stata gettata benzina sul fuoco».

 Caos reddito di cittadinanza: PD e Comune di Varese lanciano l’allarme. In una conferenza stampa dedicata all’argomento l’assessore ai Servizi Sociali Roberto Molinari e la consigliera democratica Giulia Mazzitelli hanno dato una visione locale a un problema nazionale che sta occupando le cronache di queste ultime ore.

Da oggi, 1° agosto, la misura è stata fortemente ridimensionata e per la maggior parte delle persone l’erogazione del sussidio messo in campo dal governo precedente all’esecutivo Meloni è cessata del tutto. Al suo posto sono state previste quattro misure alternative. Al di là della “bontà” o meno delle stesse nel far fronte alle condizioni di povertà che attanagliano centinaia di migliaia di cittadini, la prima grana è gestionale.

«Venerdì scorso l'Inps ha inviato un sms ai nuclei familiari avvisandoli che si stava per concludere l'erogazione del sussidio - spiega Molinari - con l’indicazione di rivolgersi ai Servizi Sociali dei singoli Comuni. È stata una comunicazione demenziale: i Servizi Sociali non hanno né le risorse, né il personale - mancano 15 mila addetti in tutta Italia - per poter prendere in carico le persone che hanno perso il RDC».

Ma non solo, c’è anche il solito problema “all’italiana” degli enti che non comunicano fra loro: «Noi non possiamo sapere chi ha davvero i requisiti per essere preso in carico, perché l’INPS non dialoga con le amministrazioni, ma solo con gli utenti, che però non sono nella maggioranza dei casi in grado di orientarsi tra le incombenze burocratiche. Noi riusciamo dunque ad avere contezza solo di chi già in passato si è rivolto ai nostri Servizi, ovvero di 126 nuclei familiari percettori da noi presi direttamente in carico e 140 nuclei percettori seguiti dalla cooperativa C.O.L.C.E. Parliamo in tutto di 500 persone».

«La gente ci sta chiamando o si sta presentando agli sportelli completamente disorientata - continua Molinari - Si è creata disorganizzazione, non si affrontano così i problemi del Paese. Ma chi ci governa oggi ha una percezione del reale o pensa solo al suo ceto elettorale?»

«Manca completamente il legame con la realtà - rincara la dose Mazzitelli - Hanno tolto anche il sussidio per la morosità incolpevole, è da tempo che siamo preoccupati. L’appello è a intervenire prima che sia troppo tardi e la situazione diventi ingestibile».

Si teme per l’ordine pubblico: «Non possiamo sapere come la gente reagirà a tutto questo - riprende Molinari - i disperati non guardano in faccia nessuno, il rischio di proteste e di un concreto disagio sociale è dietro l’angolo».

L'assessore si dimostra critico anche su una delle misure alternative al RDC più pubblicizzate, ovvero la carta acquisti “Dedicata a te”: «È la tessera annonaria del XXI secolo - denuncia - Che beneficio possono dare 40 euro al mese? E poi secondo i dati INPS gli aventi diritto sarebbero 3435 soggetti, ma i beneficiari si sono ridotti a 877, perché non ci sono soldi a sufficienza per tutti».

La conclusione: «Siamo di fronte a dei dilettanti allo sbaraglio. Si cambi la misura, o i suoi criteri, o si mettano in campo i servizi sociali ma con adeguate risorse, come accadeva con il REI qualche anno fa».

F. Gan.


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