Territorio - 30 luglio 2023, 07:30

FOTO. Rotondi Summer Camp: scoprire il mondo e se stessi

Si è concluso il campus estivo del Collegio di Gorla Minore. Anche in queste ultime settimane ha ospitato atleti di rilevanza nazionale, europea e mondiale che hanno condiviso con i giovani le loro esperienze e i propri valori

FOTO. Rotondi Summer Camp: scoprire il mondo e se stessi

Nelle ultime settimane gli alunni del Summer Camp del collegio Rotondi di Gorla Minore hanno concluso il loro giro del mondo che, grazie al supporto degli insegnanti, degli educatori e dei tanti ospiti, ha permesso loro di imparare a conoscere qualcosa di nuovo su sé stessi e sugli altri.

«Anche quest’anno il camp estivo si è dimostrato una grande opportunità di crescita umana e spirituale per tutti i partecipanti – ha commentato il rettore don Andrea Cattaneo - grazie alla collaborazione dei nostri preziosi educatori, e in modo particolare di Alessio, anche il tempo dell’estate è stato propizio per la crescita.
Intendo dunque ringraziare gli educatori, i numerosi studenti del liceo che hanno deciso di dedicare parte del loro tempo libero ai ragazzi e tutte le famiglie che hanno deciso di iscrivere i loro figli a questa straordinaria avventura.
Non mi resta che augurare a ciascuno di voi un buon riposo, con la speranza di rivederci a settembre, per l’ultima settimana di camp prima dell’inizio della scuola».

SUD AMERICA

L’ultima parte del viaggio dei giovani avventurieri del Rotondi è iniziata con una tappa in Sud America, che ha dato loro modo di incontrare il Quarterback dei Guelfi Firenze e vincitore Italian Bowl 2022 Andrea Fimiani, che ha voluto parlare loro dell’importanza di portare a termine quello che si inizia, sia nello sport che nella vita.

«È importantissimo riuscire a non abbandonare mai quello che si è iniziato, nello sport come nella vita di tutti i giorni – ha spiegato il campione di football americano – dovete riuscire a superare le sconfitte dandovi ancora più da fare, perché se vi arrendete nello sport, poi sarà molto più facile arrendersi anche in tante altre cose importanti come lo studio, il lavoro, le relazioni.
Io in settimana alleno i ragazzi dei Blue Storms e nel weekend mi alleno a Firenze con i Guelfi, non ho mai saltato un allenamento».

AFRICA

La settimana successiva il tour dei continenti si è poi spostato in Africa, terra che da sempre ha dato i natali ad alcuni dei più grandi campioni dell’atletica; a rappresentare questo sport, e a parlare ai ragazzi di quanto sia fondamentale credere in sé stessi e impegnarsi al massimo è stato Umberto Pusterla medaglia d’oro e argento a squadre nel campionato Europeo Cross Country e Campione Italiano 1994-1995-1998 di Cross Country.

«Per diventare un campione la cosa più importante è la testa – ha sottolineato il campione italiano ed europeo – la corsa richiede fatica e sacrificio, bisogna credere in sé stessi; la corsa è lo sport più semplice di tutti: non ti serve niente per correre, è una sfida unica in cui sei tu contro tutti gli altri. Non puoi trovare scuse: non hai compagni di squadra da incolpare, nessun arbitro con cui protestare, né equipaggiamento che possa funzionare male. Sei tu con le tue scarpe».

Ad accompagnarlo Roberto Radice, organizzatore/collaboratore di stage in Kenya e punto di riferimento per amanti del running, che ha colto l’occasione per raccontare qualcosa in più sulle condizioni di vita nel continente.
«Spesso i bambini sono chiamati già in tenera età a prendersi cura di sé, rinunciando ai piacevoli momenti di gioco, perché i genitori sono lontani a lavorare – ha ricordato ai giovani presenti tante volte noi sprechiamo le risorse che abbiamo a disposizione senza neanche accorgercene, quando altrove queste mancano quotidianamente».

EUROPA

Come in ogni viaggio che si rispetti l’ultima tappa è quella che serve per tornare a casa, e dunque i ragazzi del Summer Camp hanno passato la sesta settimana della loro avventura a scoprire l’Europa, incontrando due atleti che hanno saputo eccellere nei rispettivi campi: Giuditta Lualdi, pallavolista di Serie A, centrale della UYBA e vincitrice della Coppa Italia A2 nel 2015, e Lorenzo Perini, ostacolista medaglia d’argento e bronzo agli europei e detentore di 8 record italiani.

Entrambi gli atleti hanno raccontato ai giovani come la loro passione sia nata dopo aver provato altri sport, cosa che però non ha impedito loro di eccellere, grazie alla passione e all’impegno di ogni giorno, che però non li ha portati a trascurare gli studi e gli altri aspetti della vita.

«Lo sport ti insegna la disciplina, ti educa a tenere in equilibrio i vari aspetti della vita – ha rimarcato Lorenzo Perini – per me è stato molto importante studiare oltre che continuare a correre.
Il ricordo più bello è quello del viaggio di ritorno assieme ai miei compagni da una competizione all’estero: momenti come quello mi hanno fatto capire quanto anche gli sport individuali, e soprattutto l’atletica, dove gli amici con cui ti alleni poi diventano i tuoi avversari, aiutano a costruire relazioni positive».

E di relazioni, e di quanto lo sport aiuti a instaurare rapporti importanti e duraturi, ha parlato anche Giuditta Lualdi: «La gioia più grande della mia carriera – ha ricordato la pallavolista - è stata sicuramente realizzare il sogno di giocare per la mia squadra del cuore. Non osavo immaginare di diventarne capitano.
Vi invito a provare uno sport di squadra, come la pallavolo: insegna a collaborare e a fidarti dei compagni, perché dipendi da loro».

Un giro del mondo, dunque, il cui bilancio decisamente positivo ha accompagnato i ragazzi del Rotondi non solo alla scoperta di nuovi luoghi, culture e sport, ma anche di aspetti di sé stessi sui quali, forse, non avevano mai avuto modo di riflettere.
«Abbiamo vissuto sei settimane intense, piene di divertimento, di emozioni e soprattutto di sorrisi – ha concluso Alessio Gasparoli – sono proprio i turisti curiosi che, girando il mondo, sorridono lasciandosi meravigliare e sorprendere dalle bellezze che incontrano e sono riconoscenti di queste fortune.
Tante sono state le testimonianze e i momenti speciali che abbiamo condiviso, grazie ai racconti dei grandi sportivi che abbiamo ospitato durante queste settimane, e a tutti loro, così come a tutte le persone che hanno condiviso con noi questo percorso, va il mio ringraziamento».

Loretta Girola

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