La Varese Nascosta - 29 luglio 2023, 09:11

LA VARESE NASCOSTA. La piazza della questura di un secolo fa: in fondo al viale d'accesso spicca l'eleganza del Grand Hotel Excelsior

Dall’antico campanile della chiesa di San Vittore, poi demolito, all'attuale sede della questura destinata in origine a ospitare la Federazione provinciale del Partito fascista e delle sue organizzazioni collaterali

LA VARESE NASCOSTA. La piazza della questura di un secolo fa: in fondo al viale d'accesso spicca l'eleganza del Grand Hotel Excelsior

Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda.

Oggi La Varese Nascosta ci riporta alla piazza Libertà, che ospita la questura, di oltre un secolo fa...


Ecco come appariva, circa un secolo fa, l’attuale piazza Libertà, prima ancora che fosse intitolata al Littorio. In fondo al viale d’accesso si faceva notare nella sua eleganza il Grand Hotel Excelsior, aperto nel 1874 dalla società formata da Giacomo Limido, Gerolamo Garoni e Eugenio Maroni Biroldi nella dimora dei Morosini costruita nel Settecento dai Recalcati.

A sinistra sorgeva ancora l’antico campanile della chiesa di San Vittore, poi demolito e sostituito con l’elegante torre campanaria progettata dall’ingegner Mario Cantù, inaugurata l’11 marzo del 1934. Un anno prima era stata completata la costruzione del Palazzo del Littorio progettato dall’ingegner Mario Loreti.

L’attuale sede della Questura era stata destinata in origine a ospitare la Federazione provinciale del Partito fascista e delle sue organizzazioni collaterali tra cui la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale.

Il bel viale d’accesso alla villa, dal 1931 sede della Prefettura e della Provincia, fu aperto nel 1751 dal marchese Gabrio Recalcati e fu dotato di marciapiedi e siepi di carpino quando, nel 1785, Luigi Recalcati ampliò la dimora che nel 1825 passò ai Melzi i quali quattro anni dopo la vendettero ai Morosini ticinesi.

Fausto Bonoldi da "La Varese Nascosta"

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