Busto Arsizio - 23 luglio 2023, 20:40

«No alla maternità surrogata». Fratelli d’Italia porta il tema in Consiglio a Busto

Mozione protocollata dal gruppo consiliare: «È bene che anche un Comune prenda posizione su un tema che tocca il bene più importante, la vita, che non può essere commercializzato». Nel testo si chiede anche di «manifestare l’intendimento a non consentire la registrazione presso l’anagrafe di figli come nati da coppie omogenitoriali tramite la pratica della maternità surrogata»

Luca Folegani

Luca Folegani

Dalle aule del Parlamento a quella del Consiglio comunale. Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha presentato una mozione con oggetto «Impegno della città di Busto Arsizio a contrastare le pratiche di surrogazione della maternità».

«L’intento – spiega il capogruppo e primo firmatario Luca Folegani – è dare continuità all’azione del governo Meloni su questa materia. Abbiamo protocollato la mozione proprio nei giorni in cui lo stesso argomento viene trattato alla Camera. Noi abbiamo la fortuna di avere l’onorevole Andrea Pellicini, il nostro coordinatore provinciale, che si sta impegnando su questa tematica e ha fatto da collante tra la nostra attività amministrativa e l’attività politica svolta negli organi centrali».

Il “no” di Fratelli d’Italia al cosiddetto “utero in affitto” è perentorio e per Folegani, che ha presentato il testo insieme ai colleghi Claudia Cozzi, Paolo Geminiani e Massimo Rogora, «è bene che anche un Consiglio comunale prenda una posizione su quello che per noi è un tema importante, etico, che tocca il bene più importante, la vita, che non può essere commercializzato».

Nella mozione si fa riferimento ad alcune sentenze, come la numero 272 del 2017 della Corte costituzionale, che «conferma l’elevato grado di disvalore attribuito dall'ordinamento italiano alla surrogazione di maternità e stabilisce che questa pratica “offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane”».

Per Fratelli d’Italia si tratta di «una battaglia di civiltà, che mira anche alla tutela delle popolazioni mondiali più povere e indifese, che non possono essere abbandonate alla sfruttamento egoista della parte ricca del pianeta».

Con questa iniziativa si intende invitare l’amministrazione «a manifestare, anche presso il Parlamento, la netta contrarietà alla pratica della maternità surrogata ed il proprio sostegno rispetto alla legge Varchi finalizzata a rendere tale pratica reato universale per la legge italiana».
Non solo: si chiede di «manifestare il proprio intendimento a non consentire la registrazione presso l’anagrafe del Comune di Busto di figli come nati da coppie omogenitoriali tramite la pratica della maternità surrogata» e di «porre in essere una campagna di comunicazione volta a condannare tale pratica lesiva della dignità umana e mercificatrice del corpo del corpo della donna oltre che volta a paragonare il dono più grande, la vita, ad un qualsiasi bene commerciale».

L’argomento è delicato e il confronto in sala esagonale potrebbe essere intenso. «Si tratta di un tema caldo su cui il governo Meloni ha puntato forte – sottolinea Folegani –. È una colonna portante dell’attuale maggioranza parlamentare e dell’attuale governo. Mi auguro, anzi ne sono sicuro, che ci sarà una completa adesione dei partiti di maggioranza. Il dibattito parlamentare ha suscitato critiche dall’opposizione e non escludo che possano esserci anche a Busto». Staremo a vedere.

R.C.

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