- 09 maggio 2023, 11:00

Speciale Formula 1, aspettando Imola. Francesco Tornatora: «La Ferrari ricominci da capo, mattoncino dopo mattoncino»

In attesa del Gran Premio del Made in Italy e dell'Emilia Romagna, scaldiamo i motori con le parole di alcuni appassionati: il primo è Francesco (Frank) Tornatora

Speciale Formula 1, aspettando Imola. Francesco Tornatora: «La Ferrari ricominci da capo, mattoncino dopo mattoncino»

Buongiorno amici dell’Informazioneonline, tra quindici giorni la Formula 1 sbarcherà finalmente in Europa, e precisamente con il primo gran premio in Italia (a Imola).

Abbiamo deciso di tenervi compagnia intervistando amici, appassionati di Formula 1 in previsione di questo importantissimo evento nella stupenda cornice della nostra Motor Valley.

In questi giorni, su queste pagine, vi presenteremo le interviste di amici che in questi anni ci hanno sempre seguito e ci continuano a sostenere, dandoci ogni settimana spunti di miglioramento.

Iniziamo oggi partendo da un grande amico e appassionato di motori. Francesco Tornatora è titolare, insieme al suo socio Andrea, di un brand di moda che riscuote successo tra i tantissimi appassionati di Motor Sport. Vanta nella sua attività tantissime collaborazioni, tra cui alcune con piloti di Formula 1. Appassionato fin da bambino, negli ultimi anni ha vissuto con noi alcuni gran premi, tra cui l’ultimo gran premio d’Italia, lo scorso settembre a Monza.

Ciao Francesco, o per tutti noi Frank, innanzitutto ancora grazie mille per la disponibilità. Cosa ne pensi di questa stagione di Formula 1?

“Vi ringrazio per questa intervista, purtroppo quest’anno vedo la stagione come la vedono tutti i tifosi Ferrari, un sogno purtroppo mai iniziato, dopo i lampi della scorsa stagione mi aspettavo una Ferrari a lottare per il titolo. Sto vedendo una Red Bull veramente impressionante. Una macchina dominante, potrei dire addirittura fino al prossimo cambio di regole. Una macchina solida con pochissimi rivali”.

In questi anni da appassionato quale è stato il pilota che ti ha maggiormente emozionato?

“Parlando degli ultimi anni, Sebastian Vettel mi ha sempre colpito fin dal primo giorno che è salito sulla Ferrari. I suoi occhi di felicità il primo giorno che è arrivato a Maranello mi avevano emozionato. All’inizio non ero felicissimo dell’arrivo di Leclerc, lo vedevo come un ragazzino messo in Ferrari per la sua storia nella driver academy e per il suo management. Visto poi la prima gara del 2019 e quello che ha fatto a Monza vincendo il gran premio sono rimasto folgorato e mi emoziona ogni weekend di gara”.

Oggi chi maggiormente ti colpisce come talento e qualità?

Sicuramente Lewis Hamilton, sette titoli mondiali, ancora oggi un campionissimo. Poi vi dico Max Verstappen che oggi è la perfezione, è cinico, veloce, preciso oltre a essere cattivo il giusto. Ha anche quel briciolo di arroganza e un po' di menefreghismo che non guasta per un campione. Come poi detto prima, il talento puro di Charles Leclerc è cristallino ed emozionante”.

Segui la formula 1 da tantissimo, noi negli anni stiamo notando come anche le notizie sul motorsport cercano maggiormente la spettacolarità è cambiato secondo te il modo di approcciarsi a questo sport oppure si cerca solo di raggiungere più like possibili? Con il lavoro che fai sei attivo sui social quindi puoi darci dei buoni spunti...

“Nonostante i social mi diano opportunità lavorative importanti purtroppo si è perso un po' il senso di questa cosa meravigliosa che è internet e i social. Ormai è diventato un acchiappa click, inventando notizie ad arte, quasi fosse un gioco su chi fa più click o visualizzazioni. Oltre ai social metto dentro anche YouTube e Twitch. Siamo entrati in una sorta di isteria da like e social. Anche in questo magnifico sport che è la Formula 1 siamo entrati purtroppo in questo loop, se pensiamo ai vecchi tempi con i piloti che si facevano fotografare intenti a mangiare una banana o a fumare una sigaretta prima delle qualifiche, adesso anche gli stessi piloti devono stare veramente attenti a qualsiasi cosa facciano o dicano. Non esiste quasi più una vita privata. Anche nel paddock, che dovrebbe essere una sorta di comfort zone per piloti e tecnici, è veramente tutto sotto gli occhi di tutti”.

Togliendoci i panni dei tifosi, secondo te cosa manca veramente alla Ferrari? Un anno difficile dovuto dal cambio di dirigenza oppure serve un cambio a 360 gradi?

“Io penso che la Ferrari debba far cadere il castello come quando si gioca con i bambini ai Lego. Secondo me la Ferrari deve ricominciare da capo, mattoncino per mattoncino con un progetto a lungo termine. Bisogna adottare secondo me una strategia con un metodo di lavoro completamente diverso. Ormai sono quasi vent’anni che non vinci e devi per forza cambiare. Credo la soluzione anche nel brevissimo tempo sia quella di adottare un sistema anglosassone. In fondo la Formula 1 è nata là, e l’ultimo ventennio parla chiaro. Le scuderie vincenti non per caso negli ultimi anni sono tutte britanniche”.

Un gran premio che ricordi con grande affetto e che porterai sempre con te?

“Senza ombra di dubbio vado dove mi porta il cuore e vi dico la vittoria del 2015 di Sebastian Vettel in Malesia. Una macchina non fortissima, una gara perfetta, con il team radio finale da brividi. Sicuramente è il ricordo più bello di una gara che ho. Come detto prima anche la vittoria di Leclerc a Monza nel 2019 a rivederla mi fa venire i brividi”.

Sei il primo dei nostri ospiti in questa corsa di avvicinamento al Gran Premio di Imola del prossimo 21 maggio, come la vedi?

“Secondo me a livello sportivo non vedo grossi cambiamenti. I miracoli sono belli ma difficilmente si avverano. Sono dell’idea che ci sarà il solito stupendo pubblico rosso. Anche io, come buona parte dei tifosi Ferrari sanguinei mi arrabbio e sono a volte critico, ma è tutto spinto dall’amore per il Cavallino Rampante. Credo che Carlos e Charles saranno spinti proprio da noi per dare quel qualcosa di più. In quest’ottica di spinta della tifoseria spero vivamente che i nostri piloti non rischino più del dovuto nel cercare la prestazione per forza. Spingendo oltre il limite a volte possono capitare degli errori e ricordo sempre che è uno sport pericoloso e il troppo forzare può rischiare di portare anche a fare degli incidenti che possono compromettere anche la salute. Spero vivamente di vedere qualcosa di bello anche se la vedo difficile. Però mai dire mai”.

Lorenzo Pisani e Stefano Sandrini

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