Tra la battaglia agonistica della Pro Patria in campo e la sala stampa, c'è un'immagine che parla ugualmente chiaro: si è rivisto il cerchio, quello tra i tigrotti e mister Vargas. Dopo la gara, come era avvenuto dopo il pareggio di Alessandria, e ben distante dal muro invisibile di tristezza che li divideva domenica scorsa.
La Pro Patria oggi ha combattuto contro una signora avversaria, che era seconda in classifica e ha qualità da vendere. L'ha neutralizzata, rischiando magari poco per tentare il colpaccio, ma anche mettendosi raramente in pericolo. «Compattezza, unione, aggressività contro il Pordenone - cita il difensore Stefano Vaghi in sala stampa - tutto quello che ci era mancato la settimana prima». La disastrosa prestazione contro l'AlbinoLeffe: 1-4, cifre scritto nell'inchiostro della vergogna.
Ma c'è un quarto ingrediente, l'umiltà. Oggi la Pro è a 46 punti, sempre a due dai playoff e poi cinque dai playout. Non è ancora salva matematicamente, non deve abbandonare ancora il sogno di andare oltre la fine standard del campionato. «Questa è una piccola svolta - conferma saggiamente Vaghi - è solo l'inizio. Ora abbiamo di fronte tre finali».
Mister Vargas parla di una «partita combattuta, contro una grandissima squadra... Alla fine l'occasione più chiara l'abbiamo avuto noi, potevamo fare qualche ripartenza meglio e sbloccarla prima. Ma non volevo toccare nulla, vedevo che stavano bene in campo. Quelli che sono entrati, ci hanno dato però un po' di sollievo fisico ed energia».
L'allenatore della Pro Patria in questi giorni sta consegnando messaggi da soppesare. Ha parole speciali per i giovani «formati da noi, ci tengono molto, danno sempre qualcosa in più, sono contenti per il loro livello». Anche oggi tre in campo, Piran, Ferri, Molinari dal settore giovanile.
Vargas tuttavia ribadisce che «è il gruppo che fa la differenza». Certo avere in campo come regista Giovanni Fietta «giocatore molto esperto, dà tempo e pressione, fa il lavro che nessuno lo guarda, prende tutte le seconde palle, ordina un po' i suoi compagni e quando non gioca, la squadra ne risente. Si è fatto trovare sempre pronto, è un professionista al 100%, leale».
Sull'infortunio di Boffelli, infine: «Speriamo sia poco, però siamo un po' impauriti, aspettiamo i prossimi giorni per valutare ciò che ha avuto»
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