Un'alleanza tra parrocchia, scuola, rione: così il quartiere di Sant'Anna si è conquistato il doposcuola, momento importantissimo per i ragazzi delle medie. Un rione di periferia, con le sue problematiche, ma anche con lo spirito di villaggio con cui è nato e che cerca di conservare pur nell'incedere dei cambiamenti a Busto Arsizio.
Un traguardo, anzi punto di partenza perché destinato a crescere. E che si può sostenere, visto che si tratta di un'opportunità per le nuove generazioni
«Partito il Doposcuola Sant’Anna con ben 14 iscritti - annuncia con entusiasmo don David Maria Riboldi - E altri devono ancora arrivare! A guidare l’avventura Andrea, docente in una scuola media fuori città e, da ieri, educatore nel nostro oratorio. Starà con noi anche per l’oratorio estivo!».
È proprio il sacerdote a spiegare come sia stato possibile far nascere anche qui, quesa realtà: «Frutto di una bella sinergia con gli insegnanti della scuola Crespi, via Comerio: un grazie alla dirigente Truppi, alla vicaria Dedò (intervenuta alla riunione di presentazione) e a tutti i docenti che ci stanno credendo con noi. Ieri i ragazzi sono arrivati dicendo: mi ha mandato la Borgonovo, mi ha mandato Gallivanone… tutti nomi di miei ex colleghi, che sono parte attiva di questo nuovo progetto: grazie!».
Ciò ha un'ulteriore implicazione: «Il nostro oratorio comincia ad avere una proposta educativa per i ragazzi delle medie. Lo dicevo già a Barbaiana di Lainate (gli amici lo ricorderanno): per "fare oratorio" non basta aprire i cancelli… bisogna stare insieme ai ragazzi, camminarci insieme. Si comincia».
E ancora don David rammenta l'importanza del doposcuola: «Il doposcuola vuole essere anche un’ancora di prevenzione dai tanti possibili rischi di derive comportamentali, che i quartieri di periferia come il nostro, portano con sé; specie proprio per i ragazzi delle medie». Con un promemoria, che è un appello discreto a chi può aiutare: «Il doposcuola è gratis (per dirlo chiaro). Ma a noi costa… confidiamo nella Provvidenza».