«Sensibilità e consapevolezza culturale»: è quanto chiede sui lampioni dell'architetto Richino Castiglioni la Soprintendenza che risponde al Comune di Busto Arsizio.
Nella nuova lettera inviata dal Soprintendente Giuseppe Stolfi, si confida in «atti di fattiva collaborazione» da parte di Palazzo Gilardoni. I lampioni vanno dunque parzialmente ripristinati, nelle due piazze centrali.
L’ente infatti conferma che «l’autorizzazione iniziale rilasciata si è formata sul presupposto di una carente rappresentazione degli elementi di fatto, non essendo stata la scrivente messa in condizione di conoscere e valutare la storicità e il singolare legame con i luoghi dell'impianto di illuminazione pubblica disegnato da Enrico Castiglioni». Ecco perché spiega di non poter considerare come valida in toto l'autorizzazione rilasciata a suo tempo: è un parziale annullamento, dunque un parziale ripristino quello richiesto al Comune. Ribadendo la necessità di una leale collaborazione.
«Si sottolinea che lo scopo del parziale annullamento non è quello di censurare sotto il profilo della legittimità formale l'operato di codesta amministrazione - un passaggio chiave della lettera - ma di porre una questione che non è riducibile a un mero tecnicismo giuridico, come riduttivamente prospettato nella nota che si riscontra: essa piuttosto si attiene sia a un tema di sensibilità e consapevolezza culturale, rispetto al quale dispiace constatare la scarsa ricezione da parte di codesto Comune, sia a un tema di leale collaborazione tra pubbliche amministrazioni che in questo caso è finora mancata».
La lettera è stata inviata anche al figlio di Richino, l'architetto Stefano Castiglioni, che non commenta se non con una foto: quella dei lampioni a globo, installati negli anni 30 a Milano in Piazza Duomo, Cordusio via Dante e vicinanze. Lampioni che l'attuale giunta milanese ha preservato.
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