L'Ucraina ed in particolare l'ospedale di Novoyavorivsk premiano il cuore e la grande generosità del volontario varesino Silvano Ribolzi che instancabilmente, dallo scorso mese di marzo, organizza e compie viaggi per portare beni di prima necessità alla popolazione vittima della guerra.
Un'opera che prosegue e che non si è mai interrotta quella di Ribolzi dallo scorso 2 marzo: l'emergenza non è mai finita, in Ucraina c'è ancora bisogno di tutto. Il volontario varesino non è solo, accanto a lui c'è una rete solidale che funziona e che macina chilometri al suo fianco.
Un lavoro grande che Ribolzi racconta sui social attraverso foto e racconti, prima della partenza dei furgoni, durante il viaggio e all'arrivo in Ucraina dove ormai ha tanti amici.
Ribolzi ha ricevuto ieri un attestato di benemerenza dall’ospedale di Novoyavorivsk. "Un cittadino italiano viene premiato per il volontariato continuo e per aver fornito aiuti umanitari per i bisogni dei cittadini ucraini curati nel nostro ospedale - si legge nella motivazione del premio - Silvano Ribolzi ammiriamo il tuo cuore gentile, un grazie sincero, gloria all'Ucraina e gloria all'Italia».
Il volontario varesino ha commentato sui social la benemerenza ricevuta.
«Sono molto grato e vorrei condividere la mia gratitudine con voi - scrive Ribolzi - il premio è personale e ne sono fiero ma è mio solo in piccolissima parte perché io ho il contatto diretto in Ucraina, ma se tutto questo è partito e continua, è solamente grazie a tutti voi che siete al mio fianco. Vi garantisco che ogni volta che lo guardo penso ad ognuno di voi, siete stati molto importanti e lo sarete sempre per i nostri amici Ucraini. Grazie del vostro aiuto».
Visto il periodo natalizio e l'arrivo del nuovo anno, inevitabile fare qualche riflessione del tanto lavoro fatto dal primo viaggio in Ucraina del 2 marzo all'ultimo del 27 dicembre.
«La cosa che più mi ha fatto male è stato vedere tutte quelle case distrutte, persone ferite, troppi morti - racconta Ribolzi - ripensando però ricordo ancora al mio primo post che ho fatto il 2 marzo chiedendo aiuti per quel popolo colpito dalla guerra. Da subito sono stato contattato da tantissime persone e ho recuperato tantissimo materiale. Sono così nate le prime spedizioni, i primi viaggi e le persone che mi sono state vicine sono cresciute in modo esponenziale. Che il 2023 porti serenità, ma soprattutto amore tra i popoli».