- 23 dicembre 2022, 07:30

STADIO APERTO. Vargas: «Sapevo che poteva arrivare il nostro momento». E la magia del Natale in casa Pro Patria passa da un pallone a un abbraccio

Concludiamo le puntate dell'anno con il mister, ma anche con la festa dell'Academy, con i bimbi che incontrano i grandi: «Spirito tigrotto da radicare nel territorio». Il quiz, le risate, le emozioni

STADIO APERTO. Vargas: «Sapevo che poteva arrivare il nostro momento». E la magia del Natale in casa Pro Patria passa da un pallone a un abbraccio

Il pallone consegnato ai bambini, con i loro occhi che brillano: un'immagine così abituale, eppure così potente. Tra le immagini che affida l'ultima puntata di Stadio Aperto quest'anno, l'incontro dei bambini dell'Academy con i giocatori della Pro Patria. Chi è professionista, chi spera di diventarlo ma in comune c'è la bellezza di divertirsi con quel pallone.

Prima, il punto con mister Vargas - in dress code come non l'avete mai visto, cappotto e cappello, e noi ci adeguiamo - su questo girone d'andata, sul primo Natale in casa Pro Patria, su una squadra partita fiammante, poi stordita da alcune partite che l'hanno ferita, quindi ritrovata. «Sapevo che poteva arrivare il nostro momento - dice l'allenatore - in certi momenti avremmo meritato di più  e non abbiamo raccolto niente, in altre abbiamo sofferto tutti insieme e abbiamo fatto punti». È normale, sottolinea Vargas, considerando l'agguerrito girone della Pro.   

La magia del pallone e quella di un abbraccio rivivono anche nelle feste del settore giovanile. Ci siamo accostati a quella dell'Academy, con l'incontro tra i tigrotti guidati dal vice allenatore Beppe Le Noci, da Riccardo Colombo nello staff e anche in prima linea nel giovanile e da capitan Fietta. Il tutto nella cornice del Pro Patria Museum, con la carica di storia che sprigiona, che sarebbe bello raggiungesse e scuotesse tutta la città.

Intanto, scuote i piccoli, con l'aiuto della mascotte. Missione radicare lo spirito tigrotto, ricorda il vicepresidente dell'Academy Emanuele Gambertoglio, anche a nome del presidente Christian Cerrone. E poi parla Salvatore Cerrone, guida nel settore giovanile. Nicolò Ramella fa i quiz ai bambini: si indovina, si sbaglia, si ride, sempre. A maggior ragione quando arriva il pallone premio.  

Figurarsi, quando il premio è un abbraccio dei propri tigrotti, dei propri amici. Il sorriso di Daniele De Grandis, prima a fianco di Alessandro Piu e poi da tutti i giocatori presenti, è un racconto senza fine. Un racconto di ciò che il calcio può essere ancora, nonostante tutto: passione che unisce, sempre per e mai contro, uno slancio sincero di umanità.

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Marilena Lualdi

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