Storie - 30 ottobre 2022, 09:21

VIDEO. «Quest'anno a Natale regala un futuro fuori dal carcere». E Colombo 1933 che ha già assunto un detenuto, si rivolge agli altri imprenditori: «Tirate fuori il cuore e aiutate a lavorare»

La storica attività di Busto Arsizio produce il panettone destinato ai cesti benefici della Valle d'Ezechiele: dopo aver preso Adonis, ora vuole raddoppiare. C'è tempo fino a domani 31 ottobre per prenotare i cesti e contribuire a costruire un avvenire diverso

VIDEO. «Quest'anno a Natale regala un futuro fuori dal carcere». E Colombo 1933 che ha già assunto un detenuto, si rivolge agli altri imprenditori: «Tirate fuori il cuore e aiutate a lavorare»

«I nostri cesti di Natale creano lavoro». Il grido gioioso della Valle d'Ezechiele che cerca di costruire una vita oltre il carcere a un numero crescente di persone, trova un supporto importante: un gesto concreto e simbolico allo stesso tempo, perché una storica attività che ha aderito a quest'idea invita anche le altre a fare altrettanto.

Si tratta del Panificio Colombo 1933 che non solo ha contribuito a dare una chance a un detenuto, ma ora ha intenzione di raddoppiare. 

Spiegano la cooperativa fagnanese e don David Maria Riboldi, cappellano a Busto Arsizio: «Il primo anno abbiamo messo nei nostri cesti un panettone di una nota azienda dolciaria che opera in un penitenziario. Il secondo anno siamo andati a bussare al Panificio Colombo 1933 e... abbiamo trovato porte aperte: "Fareste i nostri panettoni... scarcerando una persona e prendendola a lavoro?". Loro di dipendenti ne avevano già 100... non una pasticceria da poco!». 

Risultato: «Adonis dopo un periodo in tirocinio è stato assunto e ora lavora regolarmente e con grande entusiasmo... non solo suo, ma del suo datore di lavoro, Matteo, che insieme al fratello Giovanni ha creduto a questa sfida. "Quando ho detto al consulente del lavoro che volevo prendere un detenuto a lavoro, mi ha detto: 'Ma sei sicuro?'. Gli ho detto: no, per questo lo faccio!" Lascia o raddoppia? Per questo secondo anno, hanno pensato di aprire le porte a una seconda persona, attulamente ancora nella casa circondariale di Busto Arsizio. A breve... incartamenti e decisioni permettendo, arriverà, scarcerato!». La felicità è un dono da condividere. Ecco la storia di Adonis e l'appello dell'imprenditore: stupendo il loro dialogo.  

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Un messaggio importante, un segnale: «Stiamo trovando sul nostro territorio imprenditori sensibili, pronti a valutare l'impatto sociale di una scelta così sfidante, capace di generare valore! Ci sono cooperative carcerarie che fanno realizzare prodotti in conto terzi, senza alcun impiego di persone. I prodotti dei nostri cesti sono tutti provenienti da realtà imprenditoriali che hanno almeno una persona detenuta al lavoro. Tranne il prosecco... perché manca nel listino delle produzioni carcerarie. Ma prima o poi, chissà......è proprio bello crederci insieme».

Intanto, c'è tempo solo fino a domani, 31 ottobre per prenotare i cesti!

«Il Cesto Artaban è l'ultimo arrivato nella nostra scuderia, come il quarto Re Magio di cui porta il nome; in pregevole cassetta in legno, opera dei nostri artigiani galeotti, guidati da Mastro Gino. Vi troverai - il nostro panettone da 1kg, prodotto da Colombo 1933, il Prosecco Costa Farnel della cantina La Canosa e dai lavoro a 96 persone che vogliono rimettersi in gioco nella vita!».

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Intanto, la vicesindaco di Busto Manuela Maffioli ha diffuso l'appello e ha commentato così: «Complimenti ai nostri commercianti di cuore, che rendono ancora più grande il grande cuore di Busto».

Marilena Lualdi

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