- 24 ottobre 2022, 07:30

La Pro Patria e la rosa "corta": nelle prossime ore il check sugli infortuni

Anche ieri il confronto tra le due panchine era pesante. La speranza, la preoccupazione, i rinforzi e lo spirito di gruppo

Le panchine della Pro Patria e della Virtus Verona a confronto

Le panchine della Pro Patria e della Virtus Verona a confronto

Già contro la Pergolettese il confronto era impari, domenica con la Virtus Verona faceva male al primo sguardo: non parliamo del campo - dove ieri i tigrotti hanno vinto 1-0 - ma di un foglio bianco. Quello su cui erano vergate le formazioni, o meglio lo zoom sulle panchine.

Una rosa "corta", quella su cui poteva contare l'allenatore della Pro Patria Jorge Vargas. Gli infortuni non sono stati mai apertamente indicati come un problema dal mister, al limite citati quando sollecitato sul tema; una volta sì, è stata usata da lui una frase, ovvero che quei giocatori servono come il pane. Invece la Pro deve "nutrirsi" di ciò che c'è.

Chiaro che ogni volta che un tigrotto subisce un fallo o mostra problemi sul campo, si alza il termometro della preoccupazione. Ieri, già nel primo tempo l'allarme è risuonato quando il mister ha dovuto sostituire Ferri: fastidi al ginocchio che non dovrebbero essere pesanti, tuttavia sarà martedì il check medico a confermare la situazione. 

Come dovrà farlo con Lombardoni, alle prese con un altro problema, dopo quello che l'ha tenuto lontano dal campo. Pure in questo caso, si sentirà il verdetto medico. 

La lista degli indisponibili domenica prevedeva, oltre a Ghioldi, Parker e Rossi, anche Brignoli, che era stato uno dei tigrotti più sorprendenti dell'inizio stagione, Fietta, Molinari, Caluschi.

Alcuni rientreranno, per altri i tempi di recupero sono lunghi. Sono arrivati i rinforzi, in attacco. L'ultimo, Pitou che era in attesa del transfer, ma soprattutto dovrà sintonizzarsi con l'orologio Pro Patria. Intanto i tigrotti tengono duro e nelle prossime ore saranno focalizzati sull'importante trasferta di Sesto.

La Pro è a 15 punti, appaiata con quel Sangiuliano che aveva già anche assaggiato la cima della classifica, a testimonianza della complessità di questo girone, capace di mostrare un'altalena di posizioni in movimento. La Pro Sesto è un gradino sotto: si vedrà la "distanza" delle panchine domenica. Intanto si spera che i prossimi verdetti medici siano più rassicuranti, altrimenti i tigrotti saranno pochi in confronto agli avversari ma questa sfortuna, questa esperienza senz'altro contribuiscono a rafforzare lo spirito di gruppo. Dove ognuno sa di dovere e potere aiutare l'altro, con una flessibilità anche tattica.

Ma. Lu.

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