Busto Arsizio - 04 ottobre 2022, 22:39

Lampioni: «Non si tagliano le proprie radici«

L'ex consigliere Ferrario: «Da conservazione anche immobiliare della nostra storia e del nostro passato, dà un senso forte riguardo alla questione del dove veniamo e chi siamo»

Lampioni: «Non si tagliano le proprie radici«

L'ex consigliere comunale di Busto Giuseppe Ferrario scrive sul caso lampioni.

Dai media si apprende che, dopo aver dato il benestare, la sopraintendenza ora fa retromarcia sui lampioni di Richino e la loro rimozione, che avevano creato non poche polemiche.

Non volendo entrare direttamente in questa specifica vicenda, faccio però una constatazione di carattere generale sul patrimonio storico della nostra città.

Da consigliere comunale, avevo portato all'attenzione dell' amministrazione e della cittadinanza la grave situazione di indigenza in cui versa la cascina Burattana e, voglio qui ricordare , il degrado in cui sono coinvolti il Concertino e la villa Radeski. Per questi siti bisogna trovare  soluzioni di progettualità immediate per rendere il nostro centro storico attrattivo e qualificato in chiave culturale.

Di recente ,l'assessore alla cultura Maffioli  ha posto il problema della mancanza di strutture ricettive atte ad ospitare le molte persone che arrivano in città per partecipare ai vari eventi culturali che si svolgono.

Le due strutture sopra citate, potrebbero, con la dovuta verifica e fattibilità, venire incontro a questa esigenza e a diverse altre iniziative di carattere culturale.

Quello che voglio fare presente e' una sensibilità diversa nell'approcciarsi a questi beni culturali storici in essere a Busto.

Valorizzare e dare una memoria storica al nostro patrimonio immobiliare storico.

Tutto ciò renderebbe decorosa e nello stesso tempo attrattiva, anche con vantaggio economico, la nostra amata Busto.

Richiamando  quanto già detto da me in passato, parafrasando Giovanni Paolo II, non si tagliano le proprie radici.

La conservazione anche immobiliare della nostra storia e del nostro passato, dà un senso forte riguardo alla questione del dove veniamo e chi siamo, divenendo un insegnamento anche per i nostri giovani e le future generazioni.

Redazione

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