È stata inaugurata oggi in biblioteca a Busto Arsizio la Gaming Zone, due sale dedicate ai ragazzi dai 12 ai 19 anni in cui giocare sia ai classici giochi da tavolo ma anche con le console. Infatti, una delle due sale è stata attrezzata con televisori, Xbox One, Nintendo Switch e un simulatore di realtà virtuale. La sala videogames sarà accessibile solamente il martedì, il giovedì e il sabato dalle 14.30 fino alla chiusura della biblioteca, momenti in cui saranno presenti gli educatori che sorveglieranno i ragazzi.
Ma non solo questo, infatti, da oggi è partito il “Grande Gioco” organizzato da “EduGamers for Kids”. Una serie di appuntamenti in cui ai ragazzi verranno presentante delle sfide che dovranno superare per ottenere punti fino a Natale. Sarà possibile iscriversi fino alla prima settimana di novembre ma attenzione, ovviamente chi ha iniziato dal primo appuntamento dovrà essere avvantaggiato e quindi ai nuovi arrivati verranno scalati pochi punti.
All’inaugurazione presente l’assessore alla Cultura, Manuela Maffioli, che rivolgendosi ai ragazzi ha detto: «Probabilmente per alcuni di voi è la prima volta, mi dicono le bibliotecarie che ci sono alcuni volti nuovi, e siamo molto contenti che siate venuti in biblioteca per fare qualcosa che non necessariamente abbia a che fare con i libri. Perché la biblioteca è uno spazio culturale, dove diversi linguaggi si intrecciano, dove ci sono ovviamente moltissimi libri, dove cerchiamo di invitare alla lettura. Ma da oggi è ufficialmente aperto anche uno spazio gioco» e poi: «Questa è la vostra sala, una sala che vi ospita per poter fare tutte le attività culturali ma anche ludiche che vi va di fare. Insieme, in uno spazio solo per voi».
Claudia Giussani, la direttrice della biblioteca, felice di vedere così tanti ragazzi in biblioteca: «Noi abbiamo degli spazi e vorremmo che fossero riempiti il più possibile da ragazzi o da persone che vogliono trascorrere il tempo anche in maniera diversa. Noi siamo contentissimi di avere questa sala piena di ragazzi della vostra età, perché è abbastanza difficile coinvolgervi in un posto che viene percepito come noioso, legato alla scuola. Vorremo dirvi che questo è un posto dove potete divertirvi»