I due volti della Madonna in Campagna, anche e soprattutto in weekend come questi, in cui la primavera sconfina nell'estate. La pace e l'inciviltà.
Ieri era una delizia restare nei pressi della chiesetta di Sacconago, quella che racconta l'origine di un rione e di una città e sbircia dentro il suo futuro con la vicina zona industriale. In tanti vi passeggiano attorno, a piedi o in bicicletta. A proposito, ci sono quelle panchine che ricordano il riposo di un guerriero dei pedali: Franco Mazzucchelli.
Qualche cartaccia spingendosi dentro il prato è in agguato, ma lo scenario peggiore è - ancora una volta - al cestino portarifiuti. Che è ormai un bidone, dove un tempo veniva esposta un'insolita e purtroppo attuale preghiera: quella di non deturpare questo luogo sacro, prato compreso.
Invece, ieri mattina c'era ancora questo scenario, tristissimo: il contenitore divelto, e rifiuti tutt'attorno.
Poche centinaia di metri più in là, i volontari della Giornata del verde pulito erano in azione per ridare dignità e respiro ai boschi: punti nascosti, in cui gli incivili si impegnano per abbandonare i rifiuti. Qui alla Madonna in Campagna si è in un angolo di paradiso, meno occultato agli occhi, il silenzio rotto solo dal canto degli uccellini.
Ma il paradiso può attendere, quando le chiavi sono il rispetto dell'ambiente. E anche di un luogo sacro. Così questa scena si ripete nel tempo, come una macchia che non riesce a essere estinta, nonostante le preghiere sugli avvisi QUI e persino quelle nella chiesetta QUI: perché sono gli esseri umani che non leggono, non ascoltano.