- 13 aprile 2022, 07:00

Pro Patria e il futuro in bilico: tutto il calcio (a parole) minuto per minuto

Ecco le dichiarazioni pronunciate dai protagonisti del passaggio societario a partire dallo scorso novembre: Patrizia Testa, Sgai, Domenico Citarella, Franco Ghirelli. Promesse, dubbi, rassicurazioni, accuse fino all'annuncio dell'avvocato Muro: «Non possiamo investire nella Pro, cerchiamo compratori»

Pro Patria e il futuro in bilico: tutto il calcio (a parole) minuto per minuto

«Sgai non può investire nella Pro Patria, cerchiamo compratori». La frase pronunciata dall'avvocato Antonio Muro, amministratore unico del consorzio Sgai, è quella che consegna ufficialmente la storica società calcistica di Busto Arsizio - 103 anni alle spalle - all'incertezza del futuro.  

Ma che cosa è stato detto in questi mesi? Ripercorriamo il passaggio societario, dai segnali anticipatori fino a quanto detto appunto nell'aprile 2022. Lo facciamo proprio dando voce direttamente ai protagonisti lungo questo percorso a partire da novembre. Tutto inizia dall'incompatibilità della neo eletta consigliera comunale Patrizia Testa, presidente tigrotta, dopo le elezioni amministrative di ottobre.

Che annuncia il 15 novembre: «Prima del 25 lascio la presidenza della Pro Patria. Ma la mia passione non finirà». Ai tifosi dice: «Perché sicuramente chi renderà le quote di maggioranza fino a campionato  seguirà quanto è stato detto e fatto, quest'anno è tutto certificato come se ci fossi solo io... Poi ci conosceremo meglio, valuteremo la compatibilità necessaria per continuare a fare bene». QUI

Il 25 novembre c'è la conferenza stampa con le prime dichiarazioni ufficiali sul passaggio societario, il novanta per cento delle quote va infatti in mano a Sgai, a Patrizia Testa resta il dieci per cento. La conferenza doveva svolgersi in Comune, ma alla vigilia avviene l'arresto del presidente del consorzio Sgai Roberto Galloro e ci si trasferisce - senza esponenti dell'amministrazione, se non la stessa Patrizia Testa - allo stadio Speroni.

Il presidente della Pro Patria Domenico Citarella si presenta: «Ci metteremo impegno e passione, per la Pro Patria».  La presidente onoraria Patrizia Testa: «Quello che è successo mi amareggia e mi dispiace. Ma sono qui per testimoniare che l'indagine nei confronti del dottor Galloro è precedente alla nascita del consorzio,  estraneo alla vicenda. Nei confronti di Sgai non esiste un'indagine, così come tutto il Cda non è coinvolto. Questo gruppo è l'unico che si è seduto con me al tavolo ed ha agito in modo concreto con la sottoscritta». QUI il testo con le parole complete di quella giornata.

Lo stesso giorno esce un comunicato della Lega Pro  con il presidente Franco Ghirelli che afferma: «Seguiamo con massima attenzione i casi Pro Patria e Teramo». Tuttomercatoweb riporta un'altra sua dichiarazione: «Se dovessero essere confermate tali problematiche al timone tornerebbero le precedenti proprietà. Se li ho già sentiti? Assolutamente sì». Patrizia Testa, da noi contattata quella sera, dice che non ha parlato con nessuno. QUI

Il 30 novembre in consiglio comunale vengono rimosse dunque le cause di incompatibilità. Patrizia Testa: «In questo momento di dubbio, io sono ancora su quella panchina e pronta a tornare in campo se necessario». QUI

Il 2022 si apre con diversi articoli dei media veneti sull'allarme di clienti in attesa dei lavori per il superbonus.

Il 10 gennaio 2022 Sgai parla così: «La società opera sull'intero territorio nazionale con oltre quattromila clienti e numerosissimi cantieri aperti a fronte dei quali non si riscontra a oggi nessun contenzioso. Sulle poche contestazioni ricevute nel trevigiano, a fronte di centinaia di pratiche aperte su territorio, la compliance interna di Sgai ha avviato rigorosi controlli al fine di accertare la correttezza sia dell'operato degli agenti sul territorio sia della documentazione fornita dai richiedenti». QUI

Nove giorni dopoun sequestro preventivo d'urgenza nella fase delle indagini preliminari dalla Procura di Napoli per quasi 110 milioni di euro di crediti d'imposta viene richiesto per il consorzio. Sgai commenta così: «Dimostreremo la legittimità del nostro operato». QUI

Intanto si avvicina la data del 31 gennaio, entro la quale si deve ottemperare ai punti stabiliti dal contratto della gestione societaria. Nei giorni e nelle ore precedenti Patrizia Testa fa sapere che ancora non ci sono segnali in questo senso. Nel frattempo dice di aver preso l'avvocato Santino Giorgio Slongo «a tutela della sottoscritta». QUI

Il 2 febbraio Sgai afferma che i pagamenti sono stati effettuati. QUI Il giorno successivo, arriva la replica dell'avvocato Slongo: ««Sgai non ha ottemperato a tutte le obbligazioni. Sono in corso sviluppi». QUI

Intanto la Pro Patria scivola in classifica; ci rimette la panchina Luca Prina, che viene sostituito dal vice Massimo Sala, affiancato da Beppe Le Noci: è il primo marzo. Il 2 marzo torna a parlare Patrizia Testa, che si rivolge ai soci di maggioranza: «La gestione della Pro Patria non è più in mano mia, ma Sgai adempia agli obblighi contrattuali». Aggiungendo, tra l'altro: «Per sei lunghi anni tutto è stato dato per scontato e, lasciata sola, respingo al mittente le accuse di chi oggi fa ricadere su di me responsabilità per le scelte, obbligate». QUI

Immediata la replica di Sgai: «Abbiamo provveduto puntualmente all'adempimento dei principali obblighi». QUI Il 4 marzo con un post il consorzio scrive ai clienti in merito alle polemiche sulla vicenda del supebonus: «Cattiva informazione. Vi rassicuriamo sulla trasparenza dell’operato». QUI 

Il 9 marzo a parlare è la Guardia di finanza: «Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha comunicato di aver dato esecuzione al sequestro di 83 milioni di euro quale profitto del reato disposto con decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli e convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale». QUI

Il 22 marzo la squadra, che sta lottando per salvarsi, fa sapere di volerlo fare in pace e invita le parti a non presentarsi. Se non con fatti.  QUI

Il 7 aprile parla la giustizia calcistica e si pronuncia il tribunale federale: prosciolti la Pro e Domenico Citarella, che erano stati «deferiti per la violazione delle norme in materia di acquisizione di partecipazioni societarie». QUI

Finché si arriva all'11 aprile, giorno dell'assemblea della Pro Patria. E alle parole dell'avvocato Muro: «Mettiamo le quote della Pro Patria a disposizione di imprenditori seri che possano aiutare a iscriversi al prossimo campionato e a tenere fede agli impegni». QUI

 

 

 

 

Marilena Lualdi

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