Busto Arsizio - 30 marzo 2022, 21:24

Busto, amministrazione al lavoro per “salvare” la prima media di Sant’Anna

Superato lo scoglio delle poche iscrizioni, il problema riguarda ora la razionalizzazione del personale docente. Lo ha spiegato in commissione l’assessore Daniela Cerana, che ha fatto il punto sulla situazione delle scuole in città, tra numeri degli alunni e inserimento dei bambini ucraini

Busto, amministrazione al lavoro per “salvare” la prima media di Sant’Anna

Amministrazione al lavoro per “salvare” la prima media di Sant’Anna; situazione sotto controllo per quanto riguarda l’inserimento di bambini ucraini; una sola prima elementari in meno nonostante il calo demografico.

L’assessore alle Politiche educative Daniela Cerana ha fatto il punto sulla situazione delle scuole di Busto rispondendo a un’interrogazione di Popolo, Riforme e Libertà, il gruppo guidato da Gigi Farioli, vale a dire colui che aveva ricoperto prima di lei questo ruolo in giunta.

La situazione delle scuole

«Lavoriamo con la dirigente scolastica e col provveditorato perché questa classe venga mantenuta in loco», ha spiegato Cerana in riferimento alla prima media di Sant’Anna che rischia di “saltare” a causa di un numero insufficiente di iscritti.
Questo scoglio pare superato, perché il numero degli alunni è salito a 17. C’è però un problema di razionalizzazione del personale docente, legato a un aumento di iscrizioni alle superiori. «È fondamentale che questa realtà venga mantenuta», ha osservato l’assessore.

Si vedrà. Per il momento, rispetto allo stato dell’arte di qualche settimana fa che aveva provocato la protesta dei genitori, si apre quantomeno uno spiraglio. E lo stesso vale per la possibilità che le quattro classi delle media Schweitzer delocalizzate proprio a Sant’Anna tornino dopo due anni nel plesso ai Santi Apostoli.

L’assessore ha anche fatto il punto sulla situazione delle primarie relativo al prossimo anno scolastico: 658 gli iscritti, 518 alle statali, 81 alle paritarie, 31 fuori Comune; 17 in attesa di verifica (le famiglie non ancora comunicato dove hanno effettuato l’iscrizione), un anticipatario, mentre sei rimarranno un anno in più alla materna. Gli irreperibili sono mediamente due o tre l’anno, «ma in questi casi risultano irreperibili anche i nuclei familiari».

23, complessivamente, i bambini in home schooling. «Spesso questa scelta non significa in sfiducia di un istituto, ma è legata al perdurare dell’obbligo della mascherina», ha spiegato l’assessore.

Nonostante il calo demografico, nel totale degli istituti ci sarà solo una classe prima in meno rispetto a quest’anno. In particolare, una in meno alle Pascoli e alle Ada Negri e una in più alle Bertacchi.

Situazione sotto controllo per quanto riguarda l’inserimento dei bambini provenienti dall’Ucraina: «Abbiamo subito chiesto a ogni dirigente la disponibilità ad accoglierli. Siamo in grado di rispondere alle richieste delle famiglie che ospitano un bambino. Ed è pronta una delibera per l’esenzione totale del costo dei servizi a domanda individuale: non essendo bambini di Busto, dovrebbero pagare la tariffa più alta e pertanto ci sembrava il minimo agire in questo modo a sostegno delle famiglie che ospitano».

Scuole presìdi per i quartieri

Cinzia Berutti, consigliera del Pd e insegnante, ha invitato a chiedere che si eviti di «riempire le classi fino al massimo consentito. Questo impedisce di accogliere chi arriva durante l’anno. Problema che si pone a maggior ragione con la situazione in Ucraina». L’esponente della minoranza ha sottolineato anche «l’assoluta necessità tenere aperte le scuole in ciascun quartiere, perché sono un presidio culturale. Si potrebbe anzi pensare di usare gli edifici anche come luoghi dove far riunire altre realtà per attività destinate non solo alla popolazione scolastica».

Principi condivisi anche da Farioli: «Le comunità quartierali hanno bisogno di presìdi». Il capogruppo di Popolo, Riforme e Libertà ha anche chiesto «uno sforzo alla giunta perché dal tavolo con i dirigenti emerga la disponibilità a prevedere un capitolo aggiuntivo per il miglioramento sanitario e strutturale delle scuole. Per l’aerazione e altro. L’ha fatto il Comune di Venegono Inferiore, può farlo quello di Busto».

R.C.

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