- 21 marzo 2022, 07:00

La bimba di Haiti preoccupata per i piccoli ucraini in fuga dalle bombe. Chiede a suor Marcella: «Ora stanno dormendo?»

Continuano ad arrivare i profughi dall'Ucraina a Casa Lelia, la dimora che avrebbe dovuto ospitare i piccoli del Paese più povero del mondo: proprio da loro la prima solidarietà

Casa Lelia e il volontario Valentino che si prende cura di un bimbo ucraino. A fianco, prove di comunicazione

Casa Lelia e il volontario Valentino che si prende cura di un bimbo ucraino. A fianco, prove di comunicazione

Quest'anno non si può andare a Casa Lelia, in Italia, a vivere con serenità e stare lontano dalla miseria e dalla violenza, causa burocrazia e scarsità di risorse: se ciò rattrista i bambini di Haiti, c'è una consolazione. Sanno infatti che altri ragazzini hanno potuto trovarvi rifugio.

I bimbi dell'Ucraina. Ma chi sono, precisamentte? È difficile spiegare dall'altra parte del mondo. Alla Kay Pè Giuss, suor Marcella Catozza ci ha provato: «Oggi raccontavo a Dina che abbiamo dato Casa Lelia che era nata per loro ai bambini che scappano dalla guerra». Un pensiero affidato a questi piccoli di Haiti, tormentati dalla povertà estrema e dalla violenza, quindi abituati al peggio.

Ma poi, scopri che non è così o meglio, che questo non li fa rinchiudere in se stessi. Così la  missionaria bustocca osserva: «Questa sera Dina è venuta a chiedermi se adesso i bambini a Casa Lelia stanno dormendo». Da lontano, la bimba se n'è preoccupata, ha indagato e quasi quasi ci sembra di vederle allungare la mano a controllare se siano coperti e protetti. Anche questo, sono i più poveri di Haiti.

Marilena Lualdi

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