I contagi e la gestione degli spazi sono fonte di ansia in ogni luogo, figurarsi in un carcere. Ma se su 345 detenuti attualmente 80 sono risultati positivi, la situazione è definita tranquilla dai vertici della casa circondariale di Busto Arsizio. Prima di tutto - tiene a rassicurare Orazio Sorrentini, direttore dell'istituto in via Cassano - solo un'esigua minoranza manifesta sintomi, e non tali da dover optare per il trasferimento negli appositi hub di Bollate e San Vittore, che tra l'altro sono già pieni.
C'è poi il non secondario aspetto psicologico: «I detenuti stanno dimostrando maturità - osserva Sorrentini - Ci auguriamo dunque che tutto proceda per il meglio». Si sta aspettando l'esito di altri tamponi, mentre sono risultati positivi anche una dozzina di agenti, che quindi sono a casa.
In questo quadro e nella delicatezza di dover gestire gli spazi di un carcere durante una pandemia, un elemento fondamentale è, ad esempio, che siano tutti negativi nella sezione in cui si trovano le persone che lavorano. Ciò consente di poter svolgere le attività quotidiane: cucina, pulizia, manutenzioni e via dicendo. Trattandosi di coloro che si spostano all'interno del penitenziario, è chiaro quanto sia importante il dato che li riguarda.
Per loro è iniziata la somministrazione della terza dose questa settimana e si completerà nella prossima. Come si proseguirà via via con i richiami per tutti coloro che lo vorranno, tranne per chi è positivo e dovrà poi attendere i tempi di rito.
La situazione generale della pandemia non ha bloccato almeno i permessi a casa, anche se si sono un po' ridotti - sottolinea il direttore - a seconda di eventuali contagi nelle famiglie. Chi rientra, si sottopone al tampone.