Busto Arsizio - 26 settembre 2021, 13:22

L'OPINIONE. Busto si è ripresa il suo sport. Anche quello che non sapeva di avere

Una giornata speciale in cui ripartire sabato con l'Assb. Ma anche in cui rendersi conto di tante opportunità. Con i bambini tra i più felici: alcuni non avevano nemmeno potuto iniziare un'attività

L'OPINIONE. Busto si è ripresa il suo sport. Anche quello che non sapeva di avere

Sabato 25 settembre, una data da segnare: si è tenuta a Busto Arsizio la Festa dello Sport, una giornata speciale. Più di 50 società presenti, ognuna con il suo stand, sparsi per il centro di Busto dalle 15 alle 19. Un pomeriggio, reso possibile dall’Assb e dal Comune, all’insegna dello sport pronto a ripartire dopo un periodo difficile per tutti, dai ragazzi e bambini chiusi in casa alle società che dopo perdite importanti, sono pronte a ricominciare.

Presente anche la vicepresidente del Coni, Claudia Giordani. Una passeggiata alla riscoperta dello sport bustese: tante società e tante persone interessate. Alcuni stand offrivano la dimostrazione dello sport, altri ancora facevano provare lo sport a bambini e ragazzi. Bambini felici di provare qualcosa di diverso, sorridenti mentre andavano a cavallo o mentre provavano a pattinare. Società entusiaste di questa festa: un’occasione per farsi conoscere e «tornare ai bei tempi» ha detto qualcuno. 

In effetti, molte società non erano conosciute dai cittadini bustesi, non pensavano nemmeno fossero così tante: molte scuole di arti marziali, di pattinaggio, di danza e ginnastica artistica, di equitazione, di basket, di tennis, di sci. Senza dimenticare lo sport paralimpico, importantissimo a Busto.

Forse la cosa più bella della giornata sono stati i bambini, felici di poter provare degli sport e di capire quale fosse il più adatto a loro. Perché molti, non hanno mai iniziato a fare sport, magari quand’erano pronti per cominciare, è scattato il primo lockdown e da lì è stato tutto in salita. Attività sportive completamente bloccate, poi il primo passo: la ripartenza di quelle all’aperto. Ma la svolta è arrivata adesso: ripartono anche le attività al chiuso. E guardando gli stand, buona parte degli sport sono con queste caratteristiche. In un paese come l’Italia, dove vige la "religione" calcistica, spesso non ci rendiamo neanche conto della varietà di sport che sono presenti, stringendo l’area, anche solo sul nostro territorio. 

L’impressione per le vie del centro, era quella di una città intera che non vede l’ora di ripartire, di rimettersi in gioco, compresi gli adulti (che probabilmente si dedicheranno ad attività come la palestra o il crossfit).

Tutti uniti con un unico obiettivo: tornare a fare sport. Con una speranza, ovvero tornare a vivere lo sport come prima della pandemia.  

Michela Scandroglio

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