- 13 luglio 2021, 07:00

«Qui all'Anffas tutto è nato dai benefattori. Andiamo avanti con le famiglie»

A #Backstage il presidente dell'associazione di Busto Igino Portatadino: «La quarta parte della struttura di via Piombina sarà dedicata anche alla vita indipendente. Non c'è una disabilità, ma diversi tipi. E talenti»

Igino Portatadino durante la puntata di #Backstage

Igino Portatadino durante la puntata di #Backstage

Una struttura, quella di via Piombina, che ha dato risposta a tanti bisogni ed è tutta frutta del cuore di Busto. Che ancora crescerà e che "chiama" le famiglie delle persone con disabilità. Diverse disabilità. Perché anche questo è un concetto importante da mettere a fuoco: non esiste una disabilità, «bensì diverse tipologie e poi differenti talenti, come ognuno di noi ha».

Igino Portatadino era stato il presidente più giovane di Anffas, molti anni fa. È tornato a tenerne le redini, dopo la scomparsa di Piero Magistrelli. A #Backstage parla proprio dalla cornice di via Piombina, «struttura nata da progetti all'inizio degli anni Duemila e poi con i primi ospiti arrivati nel gennaio 2006. Quattro padiglioni o settori, il quarto lo inaugureremo il prossimo autunno, se tutto va bene». Se cioè l'emergenza Covid,  combattuta con vaccini e misure sanitarie, verrà almeno domata come si spera. 

L'ala che si inaugurerà dopo l'estate, si differenzierà perché mentre le precedenti sono residenziali, qui si prevede la possibilità di una vita indipendente.

Il progetto continua a sbocciare, sempre con il grande cuore di Busto: «Finora si è realizzato tutto con oltre 4 milioni da fondi privati. Qui abbiamo il terreno  in comodato dal Comune. Importante è lavorare con le famiglie, è così che si può crescere. E ciascuno può dare il proprio contributo, anche di tempo».

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Ma. Lu.

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