«C'è un dolore inutile, e uno fecondo di opere di bene. Gianni e Mary Maddaluno dalla perdita della figlia hanno preso la decisione di fondare gli Amici di Rossella e sostenere le attività delle cure palliative dell'hospice. E quando la moglie è scomparsa, Gianni si è buttato ancora di più in questo compito». L'omelia di don Peppino Colombo al funerale del presidente degli Amici di Rossella in basilica a Busto ha ripercorso il coraggio di questo padre, che si è prodigato per aiutare l'hospice nell'assistenza ai malati. E
Opere importanti, ha ribadito il cappellano, come le borse lavoro, un medico in più, un'altra psicologa, l'auto per l'assistenza e altro ancora.
Don Peppino aveva conosciuto Rossella Maddaluno in ospedale. E ha raccomandato, salutando Gianni: «La sua opera non vada persa, è troppo prezioso quello che ha fatto. Voi che l'avete aiutato, sostenuto, non dimenticate gli Amici di Rossella. Quelli che verranno dopo di noi, si chiederanno "ma chi era Rossella?". Di fronte a queste opere diranno "Quanto bene abbiamo ricevuto in suo nome"».
Proprio da parte degli Amici di Rossella è stata espressa la riconoscenza e non solo: «Non ti sei mai arreso, Gianni, e siamo qui per dirti grazie, ma anche per rinnovarti il nostro impegno a continuare il tuo lavoro».