Varese - 04 marzo 2021, 19:58

Scuole chiuse all'improvviso, il dilemma di molti genitori: «Viene prima il lavoro per sopravvivere o l'istruzione dei nostri figli?»

La testimonianza di Elena, mamma single varesina, che da domani è costretta a scegliere se aprire il negozio e "portare a casa da mangiare" o tenere chiuso per far seguire le lezioni a distanza alla figlia: «Mi aspettavo almeno un aiuto come un bonus baby sitter»

Scuole chiuse all'improvviso, il dilemma di molti genitori: «Viene prima il lavoro per sopravvivere o l'istruzione dei nostri figli?»

La decisione di chiudere le scuole dall'oggi al domani (leggi QUI l'ordinanza della Regione) sta generando parecchie difficoltà ai genitori lavoratori, che non hanno possibilità di delegare la cura dei figli e la gestione della didattica a distanza a parenti o baby sitter. Perché non tutti hanno nonni disponibili e, anche avendoli, nessuno vuole mettere la loro salute in pericolo. Non tutti hanno la possibilità di pagare una baby sitter, ma soprattutto tanti non hanno alternative e devono decidere tra sacrificare il lavoro o l'istruzione dei figli. 

«Una decisione difficile da prendere, soprattutto quando sei da sola a crescere un figlio - si sfoga Elena Colombo, commerciante varesina e mamma di una bambina di 8 anni - Domani però devo aprire il mio negozio, perché prima di tabelline e temi in classe, mia figlia vuole mangiare. Non ho nessuno a cui lasciarla e così verrà con me, sacrificando la didattica a distanza che in negozio non può seguire».

È l'unica possibilità per una mamma single lavoratrice, ma non solo. È l'unica scelta per tantissime famiglie che dopo un anno di permessi, ferie e smart working, non hanno più alternative. «Gestisco un negozio e, inutile ribadirlo, i ristori non sono arrivati né con la puntualità né con la consistenza delle spese che ho dovuto affrontare. Mi ritengo comunque fortunata rispetto ad altri colleghi e altre categorie, perché la mia attività è rimasta sana. Mi chiedo però per quanto ancora. Fino ad oggi la chiusura del negozio è coincisa con quella delle scuole e ho potuto seguire mia figlia, da domani no».

Non avendone mai avuto necessità, Elena non ha una baby sitter, ma è comunque una spesa che in questo momento lei, come tante altre famiglie, non potrebbe affrontare. «Questo è il problema. Per pagare una baby sitter tanto vale che chiuda il negozio e questa possibilità è da escludere, non avendo altre fonti di reddito. Mi sarei quindi aspettata che, contestualmente alla chiusura delle scuole, avessero messo a disposizione un bonus baby sitter. Un aiuto concreto per evitare quello che tante famiglie saranno costrette a fare: rinunciare alla didattica a distanza. È incredibile che si debba parlare di queste cose nel 2021».

E non solo. Da mamma Elena si sente anche di dire: «Dall'oggi al domani, con che serenità posso mettere mia figlia nelle mani di una persona estranea?» 

Valentina Fumagalli

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