Un bel momento per toccare con mano la storia della città di Somma Lombardo. In occasione della Festa della Liberazione, sarà possibile, infatti, per tutti i cittadini e i più curiosi, compiere un vero e proprio salto nel tempo, grazie alla possibilità di visitare l’Archivio Comunale scoprendo i fatti e gli accadimenti che hanno portato agli attuali sviluppi urbanistici, sociali e demografici della città.
L’obiettivo dell’amministrazione Bellaria? Dare voce al patrimonio archivistico del Comune in modo che sia fruibile da parte di tutti i cittadini, come fonte documentale e storica.
Le visite guidate saranno a cura delle archiviste professioniste di CAEB con il patrocinio di ANAI, Associazione Nazionale Archivisti Italiani. Un’occasione unica per gli appassionati di storia locale e per tutti i sommesi che vogliono scoprire da vicino i documenti più antichi che raccontano e testimoniano le vicissitudini di Somma Lombardo.
Come partecipare?
Due turni di vista alle 15 e alle 16.30 con prenotazione obbligatoria ai contatti dell’Ufficio URP (0331989095 oppure alla mail urp@comune.sommalombardo.va.it
Dove?
L’archivio è custodito nel piano interrato di Palazzo Viani Visconti e contiene preziose raccolte di documenti che risalgono al 1640 e si estendono fino ai nostri giorni ed è gestito dagli archivisti della Cooperativa Archivistica e Bibliotecaria (CAeB) di Milano2.
«La storia della nostra città è raccontata in tanti piccoli eventi ed aneddoti di cui oggi troviamo traccia nei fondi di archivio, fatti storici magari poco conosciuti, che riportano alla mente tradizioni e celebrazioni fondanti della nostra identità – spiega in una nota l’assessore Donata Valenti – per questo crediamo fortemente nel progetto di riordino dell’Archivio Comunale, un vero patrimonio di inestimabile valore. In occasione del 25 aprile le visite guidate saranno incentrate proprio sulla scoperta di preziosi documenti inerenti quel preciso periodo storico. Si tratta di fonti storiche autentiche, che, se ben interpretate, possono davvero donarci una nuova lettura della nostra storia cittadina»