Varese - 02 aprile 2025, 13:26

Cgil: volantinaggio davanti gli uffici postali di Varese, Busto Arsizio e Saronno

Il sindacato dei pensionati e quello dei lavoratori della comunicazione hanno organizzato tre giorni di distribuzione fogli informativi davanti gli uffici postali di nelle giornate dell’1, 2 e 3 aprile.

Cgil: volantinaggio davanti gli uffici postali di Varese, Busto Arsizio e Saronno

Il sindacato dei pensionati e il sindacato dei lavoratori della comunicazione della CGIL hanno organizzato tre giorni di volantinaggi davanti gli uffici postali di Busto Arsizio, Saronno e Varese nelle giornate di 1, 2 e 3 aprile.

Si tratta di un’iniziativa di mobilitazione nazionale che si ripeterà nei mesi di maggio e giugno, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e i pensionati sulla difesa dei posti di lavoro e degli uffici postati a rischio chiusura, sul potere d’acquisto di salari e pensioni, sulla partecipazione al voto per i quesiti referendari dell’8 e 9 giugno.

Chiediamo:

• Una tassazione più equa.

• L’aumento degli aventi diritto e dell’importo della 14ª mensilità.

• La tutela reale del potere d’acquisto delle pensioni. Nel biennio 2023-2024 sono stati sottratti oltre 7 miliardi di euro dalle pensioni. Nel 2032 si arriverà a 54 miliardi. Questi soldi, guadagnati dopo una vita di lavoro, non verranno mai recuperati.  Difendere gli uffici postali, veri e propri presidi di democrazia

Il 60% del Paese è a rischio abbandono e spopolamento, soprattutto nelle aree interne con il 48% dei comuni, dove vive solo il 13,6% della popolazione costituita per lo più da anziani. Manca il lavoro per i giovani, che se ne vanno.  È in questi luoghi che gli uffici postali sono fondamentali per garantire i diritti di cittadinanza e per la tenuta democratica del nostro Paese.

Negli ultimi dieci anni la privatizzazione di Poste Italiane ha significato: 

• La chiusura definitiva di oltre 700 uffici postali.

• La riduzione degli orari e dei giorni di apertura (nel 2024, 247 aperti a giorni alterni, 186 chiusi il pomeriggio).

• La perdita di decine di migliaia di posti di lavoro (organico da 143.700 nel 2015 a 120.155 nel 2023).

• Il ridimensionamento del servizio universale di recapito (migliaia di cittadini che non ricevono più la posta regolarmente).

Andare a votare l’8 e 9 giugno significa scegliere un paese più giusto, il voto è la nostra rivolta.

c.s.