Nicolò Mariani è un ragazzo concreto, imprenditore di sé stesso e ben deciso a migliorare la propria attività, incominciata da “assistente di bottega” nel 2016 e poi evoluta a proprietario di “Varese Dischi”, il negozio di tendenza fino a marzo al 3 di Galleria Manzoni e, dal 2 aprile, nella nuova sede di Piazza della Repubblica. Un trasloco a lungo desiderato e finalmente agito, scatoloni di cd, vinili e dvd da trasportare per la verità non molto lontano, ma simbolo di rivoluzione e ripartenza.
«Il negozio stava in galleria da nove anni, prima con le vetrine spostate più verso via Magatti, e da quattro anni qui, all’ala opposta. Lo aprì, alla chiusura della storica “Casa del Disco”, il promoter musicale Miguel Dell’Acqua, dandolo in gestione a Mauro Gritti, io ero il ragazzo tuttofare, ma dal 2017 già in società e, dopo il covid, nel 2021 mi sono spostato qui come proprietario dell’attività», spiega Nicolò.
“Varese Dischi” è un luogo di culto per i giovanissimi, che trovano tutte le ultime novità discografiche e possono anche ordinare cd e vinili, oltre a dvd e Blu-ray di film.
«Da tempo cercavo un nuovo spazio, e quello di Piazza della Repubblica, pur leggermente più piccolo, fa al caso mio. Voglio selezionare le proposte e tenere in negozio soltanto dischi di qualità. Oltre a vendere musica, faccio anche deposito e ritiro pacchi, per corrieri come Amazon, Bartolini o Ups, e non volevo perdere questa opportunità e la clientela spostandomi troppo».
In negozio capitano adolescenti, trentenni e qualche capello grigio in cerca di vinili di rock d’antan, perché Nicolò propone sia il nuovo sia l’usato, perfino 45 giri anni ’60, che chi scrive ha visionato uno per uno con attenzione, trovando qualche piccola perla.
«I clienti più giovani mi chiedono soprattutto rap e neo cantautorato, ma non mancano richieste di rock e pop, del resto il mio è un negozio commerciale attento a ogni tipo di musica. Se non ho al momento un disco, lo procuro attraverso la mia rete di fornitori. Faccio anche parte della rete GFK, dedicata ai negozi di dischi che inviano settimanalmente il report delle vendite alla FIMI, la Federazione industria musicale italiana, che se ne serve per poi stilare le classifiche per il Disco d’Oro. Così posso anche organizzare i firmacopie dei nuovi arrivi, anche se la pratica sta un po’ sparendo. Prima il cantante o il gruppo arrivava a Milano e magari poteva fare tappa a Varese, oggi è più difficile, si tende a concentrare gli incontri nelle grandi città. L’ultima star passata di qui è stato Van Der Sfroos, lui quando esce con un nuovo disco fa tappa sempre a Varese e da me».
La scelta di cambiare zona è stata dettata anche da forza maggiore: «La galleria, soprattutto da questa parte, di sera diventa terra di nessuno, e ogni mattina quando apro il negozio prego che non sia successo niente. Ho avuto un furto lo scorso giugno, poi hanno rubato al bar all’angolo. Noi commercianti abbiamo cercato in tutti i modi di riqualificare la Galleria Manzoni, ma nessuno ci ha ascoltato».
I giovanissimi si stanno appassionando al vinile e, mentre parliamo, arriva Marco (nome di fantasia) 16 anni, che chiede a Nicolò se sia arrivato il disco che ha richiesto. È un 33 giri del 2005, rap americano, e con questo il ragazzo incomincia una sua collezione: «Ho l’impianto e il giradischi, amo questa musica e mi piace scoprirla attraverso un ascolto accurato».
E Nicolò non può che esserne felice: «Molti ragazzi acquistano vinili, magari non li ascoltano e li tengono come una reliquia, a volte appendendoli come quadri. Del resto oggi le novità si stampano in cd e vinile, ma quest’ultimo, a discapito del prezzo ancora alto, va molto di più, ed è più facile oggi trovare un giradischi che un lettore cd. I clienti più anziani puntano all’usato, i ragazzi sono attratti a volte anche dal packaging del disco. Oltre a rock, pop e rap posso procurare anche dischi di classica, ma me li chiedono in pochi. La richiesta più strana? Un disco di canti popolari finlandesi chiesto da una signora, ma non sono riuscito ad averlo».
Sull’onda di Sanremo, “Varese Dischi” ha venduto e sta vendendo la compilation del Festival, «ma molto anche i dischi di Gabbani, Brunori e Jovanotti, mentre in aprile uscirà il nuovo di Lucio Corsi che mi stanno già prenotando». Nicolò Mariani non sente la concorrenza dell’altro negozio di dischi cittadino, “Record Runner”: «Non siamo in competizione, abbiamo una diversa clientela, anche se molti che acquistano da loro a volte vengono anche da me e viceversa».
Può sembrare strano, ma spesso capita che gli adolescenti arrivino in negozio con mamma o papà: «Accade soprattutto sotto Natale, il disco è ancora un oggetto regalo molto gettonato. Però sono tanti i tredici-quattordicenni che vengono da soli e scelgono la musica che amano. Io, anche se sono più adulto, parlo la loro stessa lingua e ci capiamo al volo. Quella è la fascia di età che voglio coltivare, insegnando ad ascoltare. Nel nuovo negozio, infatti, proverò a proporre il disco della settimana».
E Mariani cosa ascolta? «Sono un grande amante del rap, però ascolto anche black music, come soul, funk e rhythm’n blues, o i Nirvana che sono un gruppo grunge. Del resto ho avuto buoni maestri a casa, con mamma devota a Bruce Springsteen e papà fanatico di Bob Dylan. Però non mancavano i dischi di Van Morrison, dei Beatles e dei Rolling Stones, la musica insomma era sempre nell’aria».