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Hockey | 24 marzo 2025, 23:03

A Caldaro come in gara 6 di due anni fa. Insieme a Marco, Bryan, Fiorenza... Paolino e Oggy

Alle 20.30 di martedì la bella della semifinale in Alto Adige decide la sfidante che contenderà il titolo all'Aosta: il cuore giallonero in pista, sugli spalti della Raiffeisen Arena, a casa e in cielo sa già cosa fare per farcela... «pronto a saltare in piedi e abbracciare il vicino di posto»

Oggy, ovvero il micidiale portiere dei Mastini Artur Ohandzhanian, visto così da Alessandro Umberto Galbiati, che si è ispirato a un celebre protagonista di una serie animata

Oggy, ovvero il micidiale portiere dei Mastini Artur Ohandzhanian, visto così da Alessandro Umberto Galbiati, che si è ispirato a un celebre protagonista di una serie animata

L'umanità e la sincerità sono tutto. Anche quando fanno male. Perché alla lunga portano più lontano di calcoli e cinismo. E così, per noi, questa gara 5 con il Caldaro vale esattamente come gara 7 (anzi, gara 6...) per il titolo di due stagioni fa: pur di essere lì a vedere in panchina (in panchina!) Edoardo Raimondi o Alex Bertin, anche solo per un'ultima volta, noi ci saremo.

E ci saremo per il pubblico del Varese, autore della prova del secolo in gara 4 (solo ai tempi di Kronenbourg e Shimano abbiamo respirato un clima così torrido al palaghiaccio, persino più che nella vittoria di campionato e Coppa dove, alla fine, eravamo più forti o comunque spinti dal vento dell'alchimia e del destino), quando chiunque di noi si è abbracciato con il suo vicino di posto, e da lassù forse avranno fatto lo stesso Marco Fiori, Bryan Lefley e Fiorenza Zanchin, picchiando il bastone, la lavagnetta e le dita sulla tastiera (ah, Fiorenza come manca il tuo carattere e la tua presenza forte) verso noi quaggiù. Lacrime di passione

Una scena che forse pochi hanno notato è stata questa: Andrea Vanetti, da bandiera alla Scirea, alla Franco Baresi, alla Zanetti, mentre Schina stava ricevendo l'mvp, è andato alle spalle dei compagni schierati in linea sul ghiaccio per picchiare il bastone sui gambali di ognuno di loro, da Raskin a Marcello Borghi al il portiere Artur "Oggy" Ohandzhanian. In quel gesto c'era l'essenza del capitano e dell'anima giallonera: adesso siamo qui e, qualunque cosa accada, la storia finirà in un solo modo. Da Mastini. Tutti assieme, qualunque cosa è accaduto finora, bella o brutta (anche le cose brutte, a volte, portano al massimo della bellezza). 

Ed è quello che accadrà martedì, al di là del risultato.

Paolo Del Grande, un tifoso capace di trasmettere emozioni più di un giornalista (ormai tanti giornalisti sono passacarte di banalità e luoghi comuni), ha scritto questa sera il post-articolo più bello che ci sia capitato di leggere sui Mastini, e null'altro potremmo aggiungere almeno - ci auguriamo - fino alla sirena di martedì notte.

Grazie Paolino di queste parole:

E così è stato, niente più niente meno...

Era quello che la gente di Varese si meritava dopo un anno fatto di alti e bassi, di momenti convincenti e sconfitte fastidiose, di quel legame nei confronti della squadra che si cementa sempre di più e di episodi sinceramente spiacevoli che avrebbero potuto minarne la serenità.

Un altro giorno in paradiso, ovvero nient'altro è che uno dei "nostri sabati" vissuto tutti insieme fra quelle quattro mura, le stesse mura che per poco non sono venute giù ai gol di Schina (e siamo a 3 nella serie) e di Ghiglione (tornato al gol dopo aver vissuto un paio di mesi con le polveri bagnate,solo due le marcature in questa parte di campionato appunto).

È stata la vittoria cercata e non ancora arrivata quest'anno, quella fatta di disciplina tattica e attenzione, di cinismo e di rabbia.

La vittoria che ti fa saltare in piedi e abbracciare il vicino di posto, che ti fa stare alzato a festeggiare con gli amici fino a notte fonda.

Scambiando due parole coi protagonisti mi resta impresso il "mastinismo" che si sta facendo strada in Marco Matonti, ragazzo di una tempra e di un'intelligenza differenti.

Inutile poi citare la soddisfazione e la voglia dei senatori di affrontare un'altra partita da cardiopalma, decisiva, da tutto in una notte.

Superfluo star qui a far pronostici che tanto alla fine è sempre il ghiaccio a dire la verità.

Voglio solo ringraziare tutti i ragazzi per l'impegno che ci hanno messo e per averci creduto nonostante fossimo ad un passo dell'eliminazione.

Forse mi sarei accontentato di salutarvi tutti sabato scorso in casa, ora però guardando negli occhi questi giocatori non dico nulla e lascio che facciano loro, di certo sarò molto orgoglioso di quanto abbiano dimostrato quando sono stati con le spalle al muro, quando è arrivato anche per i più giovani il momento di dimostrare che significa realmente essere Mastini.

Forza Varese

Dedicato al 69, se un Dio dell'hockey esiste allora arriverà anche il tuo momento, per noi non è cambiato niente, sei sempre quel baluardo che due anni or sono ci ha rimesso tra le mani un titolo meritato ma senza il tuo aiuto quasi perso...
Paolo Del Grande

Semifinale - Gara 5
Martedì 25 marzo: Caldaro-Varese (20.30)
Diretta Radio Village Network con la voce di Max Airoldi
Diretta testuale sull'home page di VareseNoi

In caso di parità, 20 minuti di overtime in 3 contro 3 (chi segna per primo, vince) e poi eventuali rigori

Andrea Confalonieri


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