Riceviamo e pubblichiamo la nota congiunta che contiene riflessioni e proposte sul PGT da Malnate Sostenibile, Lista Irene Bellifemine e Malnate Viva:
Nella commissione territorio del 13 marzo scorso la maggioranza ha presentato le linee guida generali del futuro PGT e le previsioni per alcune aree di trasformazione oppure adibite a servizi, al fine di procedere alla sua successiva adozione.
Sono emerse in modo lampante le differenti visioni che già all’interno della precedente coalizione provocarono accese discussioni. Sintetizzando, l’attuale maggioranza prevede che la quasi totalità delle aree destinate a servizi, anche quelle che tuttora si trovano in uno stato di naturalità (prati), oltre che a notevolissime porzioni delle aree soggette a trasformazione e recupero debbano essere dedicate alla realizzazione di nuovi parcheggi.
Smentendo, di fatto, le linee filosofiche e programmatiche, da noi sempre fortemente apprezzate e condivise, del progetto della “Città dei Bambini”- “ogni mq sottratto alle auto e restituito al gioco dei bambini è una vittoria dell’umanità“- e introducendo contraddizioni insopportabili all’interno dei documenti del nuovo PGT: da una parte si sottolinea la volontà di dare un impulso allo sviluppo della mobilità ciclo-pedonale all’interno del paese, dall’altra si prevedono infrastrutture che incentivano di fatto l’uso dell’auto privata!
Tali scelte non si fondano su un approccio scientifico basato sulla misura del reale fabbisogno di parcheggi ( come accadde, per esempio, pochi anni or sono, in occasione della redazione del PUMS, con la valutazione sul campo tra domanda e offerta di sosta), ma su un giudizio aprioristico e sulla condivisione di una deriva populista che vedrebbe di buon occhio la possibilità di trasportare i bambini in auto fin dentro le aule di scuola e i clienti dentro i negozi.
In particolare le questioni più critiche sono a nostro avviso le seguenti:
1) si vorrebbe sacrificare la maggior parte della grande area verde del cosiddetto “pratone” di via Colombo realizzando uno spazio di vendita di medie dimensioni (un altro supermercato?!) e facendo realizzare, a mo’ di compensazione, un grande parcheggio ad uso pubblico.
Pensiamo invece che laddove ne emergesse la reale necessità - in via De Salvo, a poche decine di metri, vi è sempre disponibilità di posti auto-, il comune dovrebbe acquisire o espropriare solo la striscia di terra in fregio alle strade ( via Colombo e via A. di Dio) atta alla loro realizzazione.
Mentre saremmo aperti all’ipotesi di realizzare l’altro parcheggio previsto, con molto minor consumo di suolo, in prossimità del centro storico di Gurone.
2)l’amministrazione pensa di adottare analogo meccanismo quando si dice di voler sacrificare il grande prato di via Caprera: con la scusa di ampliare il parco Primo Maggio, facilitarne l’accesso e realizzare altri parcheggi, si concedono in compensazione nuove importanti volumetrie in un’area già fortemente urbanizzata.
3) nell’area di trasformazione compresa tra via Libia e viale Trieste ( ex Croci e Piatti e Mentasti) in cui si discuteva la possibilità di realizzare anche nuovi spazi verdi e di aggregazione pubblici, l’amministrazione propone di insediare una superficie destinata a parcheggi di 4000 mq, equivalenti a più di 200 nuovi posti auto (… ci si astenga dal raccontare che essendo magari piantumati e con fondo in autobloccanti sarebbe un’area verde). La giustificazione data degli estensori presenti in commissione (di passaggio sottolineiamo il fatto che nessuno degli attuali amministratori è intervenuto nella discussione) è che l’area circostante via Matteotti, asse centrale del paese, necessiterebbe di una sorta di polmone per assorbire il traffico e soddisfare la fame di sosta.
E’ fuor di dubbio che tale impianto favorirebbe un massiccio afflusso di auto verso una zona caratterizzata da una viabilità di per sé già complicata, vanificando probabilmente gli sforzi fatti per fluidificare il traffico sulla Briantea; ma ancor peggio sarebbe certamente il pesante inquinamento supplementare in prossimità delle scuole, per non parlare dell’impatto apportato dalle nuove edificazioni ( non ci sono state fornite stime su quante nuove abitazioni o abitanti equivalenti potranno essere inseriti, né sul carico indotto sul sistema stradale e fognario).
La nostre proposte sono che i parcheggi a sosta breve possono essere reperiti all’interno del parcheggio esistente in via Verdi, aumentando le zone a disco e reindirizzando i pendolari, malnatesi e non, verso le aree di sosta già presenti e pressoché inutilizzate in via Milano, via Novara e via Caprera situate a trecento metri dalla stazione e in via S. Francesco realizzando la prevista velostazione di scambio; o anche, ma non in alternativa, la realizzazione di un multipiano prefabbricato sull’area dell’attuale parcheggio adiacente alla stazione.
4) area di trasformazione di via Somalia (“Casermone”): bene l’indicazione di mantenere volumetrie e stile dell’edificio che caratterizza da sempre il cuore della città: anche qui però, la realizzazione di troppi parcheggi nell’area antistante porterebbe a squalificare le scelte architettoniche e urbanistiche. Come alternativa proponiamo di cercare di convenzionarsi o acquistare ad uso pubblico o con cessione parziale direttamente ai privati, dei parcheggi coperti, presenti e mai utilizzati, sotto la COOP.
5) siamo d’accordo con la proposta di concentrare e traslare la volumetria residua in via Montello per salvaguardare la continuità del verde; non ci convince per niente invece la completa trasformazione in area (ora a verde) dedicata a servizi (parcheggi?) del prato posto all’intersezione tra via Montello e viale delle Vittorie: verrebbe interrotto ( anche se sulle carte è indicato) il corridoio ecologico che conduce verso la zona di villa Rossi in prossimità del Fugascé;
6) non abbiamo trovato, né ci sono stati dati chiarimenti al riguardo, proposte sulla salvaguardia e la valorizzazione delle acque del cosiddetto reticolo idrico minore, che comprende torrenti e rigagnoli che scorrono all’interno dell’area urbanizzata: in particolare per le acque del Fugascé (che scorrono pulite fino a quando, intubate, diventano fogna e sulla cui rinaturalizzazione bisognerebbe cominciare a fare almeno una riflessione) e sul suo alveo, oggetto nel corso degli anni ( anche recenti) di abusi edilizi di vario tipo (ricordiamo che si tratta di terreni appartenenti al demanio statale);
7) un’ultima considerazione è quella sul recupero del centro storico: gli estensori hanno indicato nella difficoltà di accesso una le ragioni del suo stato di parziale degrado e indicato soluzioni, alcune indubbiamente di notevole impatto e costo, che potrebbero favorirne il recupero. Sostanzialmente tali azioni ci trovano d’accordo. Curiosamente, per la loro realizzazione, essi indicano la necessità di utilizzare lo strumento dell’esproprio, che invece viene negato per la realizzazione degli altri progetti indicati.
La mano pesante di una cementificazione camuffata da servizi sta per abbattersi sulla nostra città. Chiediamo a tutti i cittadini e a tutte le associazioni del territorio di battersi perché ciò non avvenga.
Malnate Sostenibile
Lista Irene Bellifemine
Malnate Viva