Con un Oggy così, con un muro così, con un portiere così tutto è possibile. Anche abbattere il muro del Caldaro là dove è sempre esistita quella crepa che i Mastini hanno sempre allargato a mani nude, con un cuore - e un portiere - grandi così: una fessura nella testa altoatesina dove c'è scritto "il Varese non muore mai".
Maledetta primavera e maledetti, maledettissimi Mastini. Solo voi potevate farlo e rifarlo. Solo voi, schiacciati dal cielo, potevate andare a prendervi due vittorie all'overtime, rimettere in parità la serie e andare a giocarvi la bella, una finale che mette in palio la finale, là dove ogni impresa ha avuto un inizio e una fine: alla Raiffeisen Arena.
È Ghiglione, stavolta, il coltello che s'infila nella piega dell'anima dei Lucci, ma è Mikael Kuronen che recupera una, anzi due volte il disco decisivo per servirlo al numero 9 giallonero dopo nemmeno 3 minuti di overtime. Tutto attorno, una bolgia dantesca (clicca QUI per la fotogallery dei tifosi) ha accompagnato dall'inizio alla fine il Varese alla seconda impresa in tre giorni: mai, e ripetiamo mai, avevamo visto un pubblico così cattivo e feroce, qualcosa da anni Ottanta, se non nelle due finali vincenti di Coppa e campionato. Con una differenza: qui c'erano più viscere e più sangue, sia perché tutto sembrava finito, sia perché quando ogni cosa pare sfuggire dalle mani, a Varese succede sempre qualcosa di incredibile. Qualcosa che si chiama: essere vincenti.
E ora? Il Caldaro ha vitale bisogno del recupero di Marko Virtala, fuori anche stasera, quel "quid" in più sul ghiaccio e in quella testa di cui abbiamo già parlato. Il Caldaro resta leggermente favorito, non certo per il fattore campo visto che mezza Varese si sposterà in Alto Adige, ma perché i Mastini saranno costretti a ripetere la terza partita perfetta in sei giorni a metà settimana, migliorando solo il power play. Ma se esistono ancora margini di crescita, quelli sono dalla parte del Varese. Che ha annullato l'attacco del Caldaro (3 gol presi in 133 minuti), la vera arma in più, oltre a essere tutt'uno con un popolo senza eguali.
E infine, senza girarci troppo attorno: gli altoatesini non hanno in porta Oggy. Dai suoi guantoni martedì passerà l'impresa più grande scritta dai Mastini dopo il double: dallo 0-2 al 3-2 contro il Caldaro.
III° atto - Tensione paralizzante fino all'overtime-lotteria
Il Varese dà tutto, anzi di più ma non basta in un terzo periodo dalla tensione paralizzante. C'è tempo solo per imbufalirsi per un power play regalato al Caldaro dagli arbitri (bastone alto che grida vendetta contro Kuronen), un'occasione di Perino, l'ennesima paratona di Oggy e, proprio prima dell'overtime, un ultimo assedio giallonero che fa gridare al gol: Rohregger emula Ohandzhanian e blocca il disco della vittoria scagliato da Erik Mazzacane.
II° atto - Il cerino di Schina nella polveriera: 1-1
Fuori ci credono, la bolgia giallonera spinge e, sotto la Nord, Schina - sempre lui - insacca il pari: un cerino nell'incendio di un pubblico indemoniato. Le occasioni restano poche ma, tra tutte, ce n'è una clamorosa di Kuronen, che solo defilato a destra spedisce fuori, e un'altra di Franchini ma, dalla parte opposta, vengono bilanciati da due miracoli di Oggy su Vinatzer, arrivato a tu per tu con il portiere dopo un disco perso da Tilaro e, poi, sul tiro di Wieser, con il disco che rimbalza tra un gambale e l'altro del portiere ma grazia i Mastini. Risultato? L'1-1 è giusto.
I° atto - Un colpo e via: 0-1
Un colpo di Reffo, che approfitta di Ohandzhanian sbilanciato e forse coperto, e il Caldaro passa in un primo tempo per il resto bloccato, intenso, nervoso, con poche occasioni e a basso ritmo con i Mastini partiti forte ma, poi, alla ricerca di un guizzo offensivo mai trovato. Per l'equilibrio visto, forse sarebbe stato più giusto un pari, ma gli ospiti, pur senza Marko Virtala, si prendono ai punti l'1-0 per quel pizzico di verticalità e pericolosità in più mostrate in attacco.
Varese-Caldaro 2-1 all'overtime (0-1, 1-0, 0-0, 1-0)
Reti: 11'21" Reffo (Vinatzer, Felderer) 0-1; 29'45" Schina (Franchini, Perino); 62'37" Ghiglione (Kuronen, Schina) 2-1
Varese: Ohandzhanian (Filippo Matonti); Makinen, Crivellari, Perino, Kuronen, Franchini; Matonti, Raskin, Piroso, Vanetti, Marcello Borghi; Schina, Erik Mazzacane, Ghiglione, Michael Mazzacane, Tilaro; Fanelli, Raimondi, Allevato, Pietro Borghi. Coach: Gaber Glavic.
Caldaro: Rohregger (Cerato); Massar, Michael Soelva, Siiki, Wieser, De Donà; Clericuzio, Valentini, Selva, Maximiliam Soelva, Jonas Oberrauch; Reffo, Schoepfer, Erschbamer, Vinatzer, Felderer; Anderlan, Bianco, Oberhuber, Bastian Andergassen, Max Oberrauch. Coach: Teemu Virtala.
Arbitri: Patrick Theo Gruber, Andrea Moschen (Andrea Carrito, Andrea Rivis)
Note - Tiri Va 37, Cal 33. Penalità Va 12', Cal 14'. Spettatori: 1.058
Semifinali - Al meglio delle cinque gare
Gara 4: Varese-Caldaro 2-1 all'overtime (serie: 2-2)
Gara 5 (martedì 25 marzo): Caldaro-Varese (20.30)
A Caldaro in pullman con Mastini Forever
I Mastini Forever organizzano il pullman per la bella di martedì. Da 40 a 49 partecipanti il costo è di 40 euro per i tesserati e 45 euro non tesserati, da 50 partecipanti rispettivamente 30 e 35 euro. Il biglietto è escluso. Partenza dall'autogrill di Castronno alle 15 con ritrovo alle 14.40. Prenotazioni ai numeri: 347 7434324, 328 1268190.