«Grande emozione! Darcela tutta! Facci sognare!»: sono le parole che il nostro collega Bruno Melazzini ci invia prima di ogni partita dei Mastini. Sono le parole che usa Jim Corsi per incitare il Varese nel suo slang un po' italiano, un po' nordamericano, e sono anche le parole che ci passano per la testa oggi per non avere il rimpianto, un giorno, di non poter più rivivere partite come queste, in attesa di una famiglia di immortali varesini che scendevano sul ghiaccio per la loro città e per i loro Mastini.
Quasi il 90% dei biglietti venduti (clicca QUI per i rimanenti), la voglia di riabbracciare la squadra dopo l'impresa di Caldaro e quella gettarsi nel fuoco di nuovo insieme, per un'ultima volta o forse no: l'attesa per gara 4 della semifinale di stasera alle 18.30 all'Acinque Ice Arena è una fiamma che arde nei cuori gialloneri.
I Mastini hanno voluto tornare a Varese, e Varese è pronta ad accoglierli come meritano, per un'altra notte di battaglia e poi chissà. In palio c'è la bella della semifinale con il Caldaro ma, soprattutto, sul ghiaccio ci vanno uomini che non vogliono concludere qui un'epoca e un'epopea indimenticabile.
Uomini capaci di tutto. Uomini con il sangue giallonero. Uomini vincenti. Uomini come Marcello Borghi, che oggi compie 32 anni. Un giorno di qualche anno fa Massimo Da Rin ci disse: «Nessuno in questo campionato ha un attaccante come Marcello». Una frase che vale ancora oggi e questo passare del tempo con l'idea che da un momento all'altro il numero 23 possa cambiare da solo l'esito della partita - da "solo", con i suoi colpi di classe, ma sempre al servizio della squadra - rende l'idea di chi sia per Varese e per il Varese Marcello Borghi.
Uomini come Edoardo Raimondi. Se ci siamo reinnamorati tanti anni fa dell'hockey, lo dobbiamo a due giocatori dei Mastini: uno è lui, perché dietro a quello sguardo diretto e fiero e a quegli occhi a volte di fuoco c'è qualcosa difficile da trovare dentro e fuori dal ghiaccio, nello sport e nella vita. C'è passione, ma anche competenza, al potere. C'è la capacità di vedere "oltre". Ci sono parole, gesti e fatti che lasciano il segno. C'è tutto quello che noi abbiamo sempre sognato in un giocatore e in un Mastino.
Dicono che il giorno in cui il Varese fosse eliminato, sarebbe l'ultimo giorno di Edo con la maglia dei Mastini. Ecco, noi oggi, insieme a voi, faremo di tutto perché questo non avvenga. Per spostare un po' più in là l'immortalità dei Mastini. E per urlare a Edo durante il giro di pista finale: i tuoi pattini restano in pista, ce n'è un'altra.