/ Economia

Economia | 17 marzo 2025, 07:00

L’ombra lunga della fortuna: dal mondo romano ai giorni nostri

Quello della fortuna è un concetto che, fin dall’alba dei tempi, ha affascinato in maniera profonda l’umanità.

L’ombra lunga della fortuna: dal mondo romano ai giorni nostri

Quello della fortuna è un concetto che, fin dall’alba dei tempi, ha affascinato in maniera profonda l’umanità. L’idea che il destino di una persona possa essere influenzato da forze misteriose, da un colpo di fortuna o da una serie di eventi improbabili è un tema molto ricorrente in mitologia, filosofia e letteratura, andando a sedimentarsi in pratiche odierne come le slot online, le lotterie o anche soltanto la ricerca del lavoro.

Qual è il stato però il percorso che il concetto di “fortuna” ha intrapreso all’interno della storia dell’uomo? E come è stata rappresentata all’interno della cultura popolare? Scopriamolo insieme all’interno di questo articolo!

C’era una volta la dea bendata

Nelle antiche civiltà il concetto di fortuna solitamente veniva personificato all’interno delle figure divine. I romani, ad esempio, veneravamo l’omonima dea “fortuna”, che interpretava il ruolo della sorte, e che veniva rappresentata con una cornucopia, un simbolo di abbondanza a cui poi si associava anche la ruota, che invece stava a indicare l’imprevedibilità della vita.

La ruota della fortuna, quindi, nasce così e finisce per sopravvivere ai secoli, andando a influenzare anche molte opere letterarie e artistiche. All’interno della mitologia greca c’è poi la “mamma” di Fortuna ovvero Tyche, che inquadra fortuna e destino e che adempiva al ruolo di decisore per le sorti degli uomini. In tante cultura i popoli cercavano di propiziarsi la fortuna attraverso l’utilizzo di elementi rituali come amuleti e sacrifici!

Le modifiche filosofiche del medioevo

Se facciamo un passo avanti e arriviamo al medioevo la situazione cambia ancora complice l’arrivo della letteratura, in cui la fortuna si evolve e viene vista come un’entità capricciosa, capace di innalzare o rovinare la vita di chiunque senza il minimo preavviso.

Il primo a parlarne nell’immediata post-romanità è Boezio, che nel suo “La consolazione della filosofia” descrive la fortuna come una ruota che alterna momenti di gloria e di miseria; a darne una definizione molto più interessante arrivà poi Niccolò Machiavelli, che nel suo Principe analizza il ruolo della fortuna nella politica. Secondo Machiavelli la fortuna governà metà della vita dell’uomo: quel che rimane diventa governabile attraverso abilità e determinazione!

Ancora facendo un passo avanti possiamo arrivare al post rivoluzione industriale con la letteratura di Charles Dickens, che vede nei protagonisti il travolgimento della sorte in senso positivo o negativo. Basta pensare a Oliver Twist, che passa da una vita di miseria a una condizioni più agiata semplicemente grazie a una serie di eventi più fortunati di altri!

Gli imprevedibili algoritmi dell’oggi

Al giorno d’oggi la fortuna è un tema che è percepito come ampiamente esplorato e pertanto non si ritrova così tanto in letteratura. Quello che succede è vedere la fortuna diventare il centro di molteplici attività di grande successo, come il casino di Betfair, o come gli algoritmi che regolano il funzionamento dei social network.

I sistemi per la generazione dei numeri casuali sono diventati estremamente importanti nel mondo odierno poiché possono garantire esperienze simili alla naturale casualità che regola il mondo reale. Dalla crittografia al gioco d’azzardo, la generazione di numeri casuali è diventata importantissima e serve comunque a costruire quel velo di ritualità che tanti giocatori utilizzano nel presente. Nonostante ogni risultato sia casuale e la matematica sia chiara, il fascino della dea bendata è tale da aver travalicato i confini del tempo.

Richy Garino

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore