Varese - 13 marzo 2025, 12:11

Ritorno al passato, Varese ritrova la festa di Sant'Albino: «Speriamo di renderla annuale»

Le associazioni "La Varese Nascosta" e "Sarisc" ripropongono per domenica la ricorrenza, un tempo molto sentita in città. Per l'occasione riapre al pubblico la chiesa con visite guidate. Ecco il programma

Torna dopo moltissimi anni a Varese la festa di Sant'Albino e per l'occasione riapre al pubblico la chiesa omonima, situata in zona viale Europa, sul colle Sant'Albino, lungo la strada che porta da Varese a Buguggiate e a Capolago.
In programma domenica 16 marzo, l'iniziativa vedrà visite guidate, bancarelle con prodotti locali e canti e racconti dal passato.

«Insieme all'associazione "Sarisc" riproponiamo una festa com'era un tempo - dichiara Luigi Manco, fondatore dell'associazione "La Varese nascosta - Questa era un evento molto sentito e speriamo di renderlo annuale».

L'iniziativa avrà inizio alle ore 9 con l'esposizione dell'antichissima reliquia di Sant'Albino e la benedizione delle candele votive con Padre Vicente de la Fuente, cappellano dell'Università degli Studi dell'Insubria. La chiesa sarà visitabile dalle 10 alle 16.30 e saranno distribuiti libretti sulla storia millenaria della chiesetta. Alle 14, invece, saranno presenti la guida esperta Guida Albertina Galli e la scrittrice Lara Rosso. 

Alle 15, la cantautrice dialettale Diana Ceriani porterà canzoni e racconti dal passato, mentre alle 16.30 ci sarà la preghiera per la pace dei popoli e la benedizione solenne con la reliquia di sant'Albino, donata dalla curia milanese nel 1700 e impartita da Don Giampietro Corbetta, parroco della comunità pastorale "Maria Madre Immacolata".

«La chiesa di Sant'Albino presenta ancora molte bellezze artistiche - spiega Luigi Manco - Un altro obiettivo, quindi, è quello di raccogliere qualche fondo per cercare di riportarla al suo antico splendore. Infatti, ci sono affreschi che potrebbero essere recuperati. Inoltre, dopo cinquant'anni siamo riusciti, grazie ai fabbri e ai restauratori, a far funzionare nuovamente la campana. Molti dei residenti della zona si sono affacciati incuriositi, in quanto questa non suonava da tantissimo tempo. Per giunta, abbiamo persino recuperato un testamento scritto da una monaca dove lascia in eredità un quadro proprio a questa chiesa. Speriamo, quindi, che venga recuperata e che la festa diventi nuovamente una tradizione annuale».

Elisa Petrocelli