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Salute | 21 febbraio 2025, 13:34

Trecento ospiti ricoverabili e trecento posti di lavoro creati. Le Residenze hanno tolto il velo

Inaugurata questa mattina la nuova struttura socio-sanitaria privata a due passi dal monoblocco dell'Ospedale di Circolo di Varese che si compone di due RSA e tre comunità (di cui una per minori) per pazienti con disturbi psichiatrici. Prende il posto dell'ex tipografia Mori. Galimberti: «Continua la rigenerazione della città». Monti: «Grande esempio di collaborazione tra pubblico e privato». Il direttore sanitario Diurni: «Il Covid ci ha aperto gli occhi su un modo nuovo di vedere la salute degli anziani»

Trecento ospiti ricoverabili e trecento posti di lavoro creati. Le Residenze hanno tolto il velo

Due RSA e tre comunità diurne per persone con disturbi psichiatrici: quasi 300 ospiti (alle 240 persone ricoverabili nelle RSA al massimo regime si devono aggiungere quelle delle comunità) e quasi 300 posti di lavoro creati, lì dove fino a pochi d’anni fa giaceva il rudere dell’ex Tipografia Mori, simbolo di un passato diventato improduttivo che ora si trasforma in futuro.

Le Residenze, la nuova grande struttura sanitaria a due passi dal monoblocco dell’Ospedale di Circolo di Varese, hanno tolto il vero ufficialmente questa mattina e si propongono come un addendum di rilievo nel panorama delle cure locali. A realizzarle e gestirle Codess Sociale, uno dei leader nazionali nell’ambito socio-sanitario. 

Come scritto sopra, Residenze Varese si articola in due poli dedicati a persone con esigenze specifiche. Il primo è il Polo per Persone Anziane, composto da RSA Campo dei Fiori e RSA Sacro Monte, specializzate nell’assistenza socio sanitaria in un ambiente sicuro e familiare, dove la qualità della vita e il benessere degli ospiti sono al centro del lavoro dell’équipe. Si sviluppano su tre piani, dispongono di un ampio giardino e possono accogliere fino a 240 ospiti.

Il secondo è il Polo Psichiatrico, dedicato a persone con disturbi psichici, comprende servizi residenziali per adulti e minori. Per gli adulti, le Comunità Protette Percorsi e Impronta offrono programmi riabilitativi personalizzati in un ambiente accogliente e non istituzionalizzante. Accreditate dalla Regione Lombardia sono in grado di accogliere fino a 20 ospiti ciascuna. Per i minori, la struttura terapeutica Il Cammino accoglie fino a 10 pazienti tra i 13 e i 18 anni (con possibilità di proseguire fino ai 21 anni), fornendo percorsi di cura mirati ai disturbi neuropsichiatrici e del neurosviluppo.

Di stampo alberghiero l’offerta “abitativa” - le camere, singole e doppie, sono tutte dotate di bagno privato e TV; gli spazi sono caratterizzati da un design elegante, con pareti dai colori tenui, tono su tono, immagini digitali e stanze multisensoriali che conferiscono innovazione e un aspetto particolarmente elegante; ampie le zone comuni, interne ed esterne, progettate per favorire la socializzazione - multidisciplinare l’approccio, “che pone al centro la persona in un ambiente familiare, favorendo l’inclusione e il recupero attraverso un modello assistenziale innovativo, con la mission di accompagnare con costante supporto la persona a vivere la propria fragilità, garantendo che ogni attenzione sia orientata al suo benessere”. 

L’evento di inaugurazione ha visto gli interventi di Davide Galimberti Sindaco di Varese, di Renato Minato Responsabile Immobiliare Gruppo Carron Cavalier Angelo Spa, di Luca Omodei Consulente di Direzione Generale Codess Sociale, del dottor Mario Diurni Direttore Sanitario Residenze Varese, di Erika Luzzo Direttrice dei Servizi Codess Sociale e Responsabile Tecnico RSA, di Alberto Ruggeri Presidente di Codess Sociale e di Emanuele Monti Consigliere Regionale e Presidente della Commissione Sostenibilità Sociale Casa e Famiglia - Regione Lombardia. 

«Una struttura del genere era necessaria per questo territorio per il bisogno di assistenza che si è venuto a creare, ma anche per poter portare avanti il novero delle iniziative di rigenerazione urbana. Il Comune ha accelerato i meccanismi, azzerato gli oneri e in tempo zero si è arrivati a questo brillante risultato» ha detto Galimberti.

«La Regione ha la piena volontà di aumentare le strutture sociosanitarie e i servizi per tutti i pazienti. Questa nuova realtà è simbolo di una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato, un credo della Lombardia da molti anni» l'opinione di Monti.

«Abbiamo riqualificato un’area di oltre 20 mila metri quadri di superficie - ha raccontato Minato - superando le difficoltà del Covid». «È stato un progetto rigenerativo - ha detto invece Omodei - che ridà vita a un luogo, spazzato via dall’obsolescenza e dai cambiamenti di mercato, con un presente e un futuro che strizzano l’occhio alla tecnologia e in cui potranno trovare lavoro fino a 300 persone».

«Il Covid ci ha dato nuovi occhi per avere una visione diversa e più completa della salute dell’anziano - ha affermato il dottor Diurni - Oggi le RSA sono ancora “assediate” da tanti fattori e questo assedio si supera facendo rete».

«Il nostro progetto vede al centro l’ospite e tutto quello che vedete è stato concepito per offrire l’assistenza migliore che le persone in una certa fase della vita devono avere. Usciamo dal vecchio concetto di casa di riposo: qui non si attende una vita che finisce, ma qualcosa che continua» è stato il contributo di Erika Luzzo.

«Siamo orgogliosi di essere riusciti a portare avanti un progetto come questo e di riuscire a dare risposte diverse necessarie a diverse tipologie di persone» è stata la conclusione di Ruggeri.

F. Gan.

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