Saranno gestiti dall'azienda speciale extra provinciale Csbno, che già si occupa di 25 biblioteche in Lombardia tra la provincia di Lodi e la cintura milanese, gli spazi culturali dell'ex Caserma Garibaldi riqualificata, che nel complesso ha una superficie di duemila metri per piano e novemila di superficie totale.
«Tra i modelli gestionali che ci sono consentiti, abbiamo scelto quello dell'azienda speciale - le parole del sindaco Davide Galimberti - invece di una gestione diretta o del mercato tramite affidamenti pubblici. Il polo culturale della ex caserma sarà uno dei più importanti della Lombardia per dimensione e attività e questa scelta di un'azienda leader in regione ci consente di creare sinergia e relazione con le realtà culturali del territorio che hanno attivato iniziative similari. Passiamo così gradualmente dalla riqualificazione architettonica e ingegneristica alla condivisione di un modello di gestione interno».
Il primo cittadino è stato accompagnato questa mattina in sala matrimoni dall'assessore alla Cultura Enzo Laforgia e dalla presidente della commissione Cultura Manuela Lozza. «L'attivazione del polo culturale richiede circa 25 dipendenti, mentre oggi in biblioteca sono 7-8 che non verranno naturalmente messi da parte ma integrati - è stato spiegato - Questa scelta è felice anche perché vanno considerate le difficoltà dei comuni nell'assunzione di nuovo personale. L'azienda speciale gestirà i servizi pubblici nella parte culturale e sociale, permettendoci un accompagnamento e una condivisione tra i nostri uffici e i loro per completare l'intero progetto».
La caffetteria e gli altri spazi dell'ex Caserma saranno oggetto di un un bando di affidamento da parte dell'amministrazione, così come anche l'Archivio del Moderno è fuori dalla gestione di Csbno. L'iter prevede ora la «trasmissione di questa scelta ai componenti della commissione Cultura che martedì dovranno esaminare e valutare il tutto, quindi si esprimerà il consiglio comunale».
L'assessore Laforgia ha tra l'altro ricordato due elementi: «L'acquisto della caserma fu completato dal consiglio comunale del 2007 e la sovrintendenza pose subito limiti all'abbattimento; da 25 anni è stato inoltre stabilito che avesse una vocazione culturale, cosa che non ci siamo certo inventati noi. È quindi iniziato un tentativo di conversione adeguata legata alla tradizione ed è venuta fuori questa idea di polo culturale con una vocazione sociale. Visto che avranno una casa comuna biblioteca dei ragazzi e biblioteca civica, spazi di studio, coprogettazione, coworking e non solo, tutto ciò richiedeva una gestione nuova e personale aggiuntivo che la struttura comunale in questo senso e in questo momento non può garantire. Abbiamo quindi guardato verso le aziende speciali che gestiscono un numero considerevole di biblioteche in Lombardia: non esternalizziamo il servizio perché l'azienda speciale non ha una vocazione economica ma, dall'interno di essa, dove convergono anche altre amministrazioni, diamo un indirizzo alla gestione».