Sebbene abbiano alcune funzioni in comune, i loro effetti specifici determinano quale scegliere a seconda della condizione del paziente.
Il paracetamolo è un farmaco con azione analgesica e antipiretica, il che significa che allevia il dolore e abbassa la febbre, ma non ha effetti antinfiammatori. Questo lo rende particolarmente utile per stati febbrili o dolori lievi, come mal di testa e dolori muscolari, senza irritare lo stomaco.
L'ibuprofene, invece, appartiene alla categoria dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei). Oltre ad avere un effetto antidolorifico e antipiretico, possiede anche una forte azione antinfiammatoria. È quindi più indicato per condizioni con infiammazione, come artriti, dolori mestruali intensi e traumi muscolari.
Quando prendere paracetamolo e quando ibuprofene?
La scelta tra i due dipende dal tipo di disturbo:
● Paracetamolo (Tachipirina): preferibile per febbre alta, mal di testa e dolori lievi. È più delicato per lo stomaco e viene spesso raccomandato nei bambini o in chi soffre di problemi gastrici. Tra l’altro, se il paziente ha difficoltà ad ingerire il farmaco è disponibile anche in versione supposte.
● Ibuprofene (Brufen): indicato in caso di dolore accompagnato da infiammazione, come dolori articolari, mal di denti post-estrazione o traumi muscolari.
Esempio pratico: un adulto con febbre alta senza sintomi di infiammazione può trarre beneficio dal paracetamolo, che aiuta a ridurre la temperatura corporea senza irritare lo stomaco. Al contrario, se la febbre è accompagnata da un forte dolore muscolare o da un'infiammazione articolare, l'ibuprofene potrebbe essere più efficace grazie alla sua azione antinfiammatoria.
In generale, consultare un medico prima di assumere qualsiasi farmaco è sempre consigliabile, specialmente in caso di patologie preesistenti o sintomi persistenti.
Effetti collaterali e controindicazioni
Come tutti i farmaci, sia il paracetamolo che l'ibuprofene possono causare effetti collaterali e presentano alcune controindicazioni che devono essere considerate prima dell'uso.
Paracetamolo: rischi e controindicazioni
Il paracetamolo è generalmente sicuro se assunto nei dosaggi consigliati, ma può avere effetti indesiderati, tra cui:
● Danno epatico: Il rischio principale è l'epatotossicità in caso di sovradosaggio. L'uso eccessivo di paracetamolo può portare a insufficienza epatica grave, con sintomi come nausea, vomito, dolore addominale e, nei casi più gravi, necessità di trapianto di fegato.
● Interazione con l'alcol: Assumere paracetamolo mentre si consuma alcol aumenta il rischio di danno epatico, poiché entrambi vengono metabolizzati dal fegato.
● Reazioni allergiche: In rari casi, possono verificarsi eruzioni cutanee, difficoltà respiratorie e gonfiore del viso.
● Evitare in caso di insufficienza epatica: Persone con patologie epatiche preesistenti devono usarlo con estrema cautela.
Ibuprofene: rischi e controindicazioni
L'ibuprofene, essendo un FANS, può avere effetti collaterali più significativi, in particolare:
● Disturbi gastrointestinali: Può causare bruciore di stomaco, ulcere, sanguinamenti gastrici o perforazione intestinale, specialmente in chi ha una storia di problemi digestivi.
● Effetti cardiovascolari: Un uso prolungato ad alte dosi può aumentare il rischio di infarto e ictus.
● Danno renale: L'ibuprofene può compromettere la funzionalità renale, aumentando il rischio di insufficienza renale, specialmente negli anziani e nei soggetti con problemi preesistenti.
● Reazioni allergiche: In alcuni pazienti può scatenare orticaria, broncospasmo e reazioni anafilattiche.
● Controindicato in gravidanza: Particolarmente nel terzo trimestre, in quanto può causare problemi cardiaci nel feto.
Per ridurre i rischi, è consigliabile assumere ibuprofene dopo i pasti e mai oltre il dosaggio consigliato.