Loro aspettano. E aspettano prima, non dopo. Prima della partenza aspettare è un gesto mosso semplicemente dal vento di una bandiera. È un dono gratuito come quello della loro presenza a bordo strada, su un marciapiede, prima dei lunghi viaggi verso il Trentino, l'Alto Adige e il Veneto. Lei in carrozzina, lui accanto a lei, vento nel vento capace di spingere oltre ogni barriera. Aspettano al sole, aspettano all'acqua e aspetterebbero perfino coperti dalla neve. Aspettano il passaggio del pullman dei loro Mastini, che nemmeno riescono a vedere dietro ai vetri. Aspettano per sentirsi salutare dal clacson, magari da qualche mano picchiata sul vetro. Aspettano a lungo per pochi secondi. Perché sanno che una sola bandiera giallonera sventolata con tutta la forza possibile messa da Giusy, sostenuta da Sandro, davanti al Varese in partenza, e non all'arrivo quando di solito si attendono le squadre per applaudirle o, non è il caso dell'hockey, contestarle, quindi in base al risultato, è un modo di dire una cosa semplice e purissima: noi siamo qui per voi e vi amiamo per ciò che siete, nel modo più nudo ed essenziale in cui un sentimento può proporsi agli altri. E saremo sempre qui, finché dall'alto qualcuno non spezzerà la spinta di quest'amore.
Ecco, noi crediamo che questo gesto silenzioso, riparato, costante e non sventolato (se non nello sventolio di quel vessillo) di Giusy e del suo Sandro, per cui i Mastini non sono soltanto una squadra di hockey, due colori, una partita, una semifinale o una finale, meriterebbe una Coppa vinta dedicata soltanto a loro. Meriterebbe il finale di una squadra affacciata alla balaustra, là sotto il bar dove può ancora arrivare la carrozzina di Giusy, non a caso sotto il numero 57 di Marco Fiori che ha ricevuto l'omaggio più palpitante e drammatico nella storia dei Mastini, tutta per loro, mentre il pubblico in piedi applaude.
Loro che non se l'aspettano, loro che arrivano e se ne vanno senza farlo pesare a nessuno, anche se magari fanno più fatica di tutti gli altri a farlo, loro che danno tutto se stessi senza chiedere, loro che sanno cosa significa gioire fino alle lacrime anche per le piccole cose, loro che sono l'emblema del sostegno nella buona e nella cattiva sorte, due vite all'unisono.
Loro e quell'unica bandiera che diventa il simbolo di un'unione per cui vale la pena vivere, soffrire, amare, sognare assieme. E alzare un'altra Coppa.
FINAL FOUR DI COPPA ITALIA A VARESE
Le semifinali di sabato 8 febbraio saranno Aosta-Feltre delle ore 15 e Caldaro-Varese delle ore 19.
La finale sarà domenica 9 febbraio alle ore 19.30.
Prezzi biglietti singole partite: Tribuna Centrale 36 euro - Tribuna Laterale 26 euro - Curva Gold 20 euro - Curva 16 euro.
I tagliandi sono acquistabili solo su Liveticket. Cliccando QUI è possibile prenotare la manciata di posti rimasti per la semifinale Caldaro-Varese.
Sempre su Liveticket è possibile acquistare i biglietti della finale cliccando QUI