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Varese | 31 gennaio 2025, 11:59

Acqua e città: il convegno a Ville Ponti per capire come trattenere e gestire una risorsa vitale

Organizzato da Confagricoltura e Assoverde con Camera di Commercio, l'evento ha offerto l'occasione per una riflessione su come investire per ottimizzare l’efficienza della presenza d’acqua in ambito urbano. Giacomo Brusa: «Varese è un territorio ricco, ma tutta la sua acqua va a defluire in Pianura Padana. Dobbiamo capire come impegnarci per far sì che questa rimanga nei nostri suoli. La gestione nel territorio urbano sta diventando sempre più fondamentale»

"Acqua e città: quali investimenti per un ambiente urbano resiliente", il convegno tenutosi stamattina a Ville Ponti

"Acqua e città: quali investimenti per un ambiente urbano resiliente", il convegno tenutosi stamattina a Ville Ponti

Una risorsa preziosa come quella dell’acqua è stata al centro del convegno tenutosi stamattina presso Ville Ponti di Varese.

Organizzato da Confagricoltura, assieme ad Assoverde e Kepos, con Camera di Commercio e in collaborazione con CREA, il titolo dell’evento è stato Acqua e città: quali investimenti per un ambiente urbano resiliente, ad affrontare quindi un tema molto attuale e con cui si è costretti a confrontarsi sempre più spesso.

«Sicuramente Varese è un territorio ricco d’acqua, siamo la provincia dei sette laghi, per cui siamo abituati a vedere acqua sul territorio - spiega Giacomo Brusa, presidente di Confagricoltura Varese - Però Varese ha una caratteristica particolare: tutta l’acqua, dal lago Maggiore e attraverso il Ticino, non si ferma, ma va a irrigare la Pianura Padana. L’agricoltura varesina, quindi, non beneficia di tutta l’acqua del territorio, proprio perché defluisce fino in fondo alla pianura. Questo è un aspetto importante che dobbiamo valutare in questo periodo di cambiamenti climatici, perché abbiamo avuto estati molto piovose, ma negli ultimi anni gli agricoltori hanno avuto problemi legati alla mancanza d’acqua».

«Il tema dell’acqua è fondamente per il futuro, ce n’è sempre o tantissima o niente - le parole invece di Rosi Zuliani Sgaravatti, presidentessa di Assoverde - La cosa principale è regimentare e trovare soluzioni affinché l’acqua, anziché defluire, si possa trattenere. I problemi ci sono, il cambiamento climatico c’è, ma si può contrastare attraverso una politica intelligente. Se non si fa nulla andrà sempre peggio».

Alcune figure istituzionali hanno presenziato all’evento di stamattina, come il sindaco di Varese, Davide Galimberti, e la deputata Maria Chiara Gadda. Presente anche Mauro Vitiello, presidente di Camera di Commercio.

«Sicuramente siamo nel posto giusto per parlare di verde, di acqua e territorio - le parole proprio del presidente Vitiello - Siamo contenti di ospitare questo convegno che affronta temi su cui bisogna quanto meno ragionare per capire come poter efficientare l’uso dell’acqua e utilizzarla nel migliore dei modi. In ambito agricolo è un prodotto fondamentale, preservarla per gli scopi produttivi rispetto a quelli che sono sprechi famigliari dovuti alle cattive abitudini. Siamo convinti che questo sarà un focus importante su cui fare ragionamenti importanti».

Il convegno di Varese si è tenuto in coerenza con il tema della terza edizione del Libro Bianco del Verde, che ha come focus L’acqua, una risorsa indispensabile per la salute del pianeta.

Diversi anche i tecnici che hanno partecipato al convegno di stamattina. Tra di essi Alessandro Nicoloso, dottore forestale di paesaggistica.

«Il problema sta emergendo in tutta la sua forza per effetto secondario dei cambiamenti climatici - spiega Nicoloso - Le città si devono confrontare per forza con questo elemento, con i rischi per la popolazione e i costi, visti i danni che provocano le alluvioni. C’è stata un’omissione o una banalizzazione del problema nei decenni trascorsi, non per cattiva volontà, ma per scarsa lungimiranza, e oggi bisogna farci fronte. Solo che il nostro territorio è limitato, e farci fronte con enormi interventi di natura civilistica e basta potrebbe non essere la strada migliore, che probabilmente è favorire la permeabilità dei suoli, che è la strategia meno immediata ma più lungimirante».

«Dobbiamo capire come impegnarci per far sì che questa acqua rimanga nei nostri suoli - conclude nuovamente Brusa - Il tema di oggi è poi molto specifico, perché si parla di come aziende di manutenzione del verde, come i giardinieri, dovranno gestire in futuro le acque nel territorio urbano. Oggi tutti viviamo più nelle città che nelle campagne, e vediamo cosa succede quando ci sono forti acquazzoni, e la gestione dell’acqua nel territorio urbano sta diventando sempre più fondamentale. I futuri agricoltori urbani potranno gestire nel futuro il verde in un’ottica di risparmio dell’acqua e gestione dell’ambiente urbano».

Lorenzo D'Angelo

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