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Calcio | 29 gennaio 2025, 16:33

Nelle parole di D'Iglio il segreto di un grande gruppo: «Se oggi sono tornato... a casa lo devo a compagni, mister e società»

Il centrocampista è tornato titolare dopo un lungo infortunio e un girone intero e il 3-0 all'Oltrepò è lo spunto per spiegare la forza del Varese. L'allenatore Floris: «Con 8 assenze è stata una prova di forza della nostra unità». Domenica nuova finale a Fossano

Giuseppe D'Iglio di nuovo titolare

Giuseppe D'Iglio di nuovo titolare

Ci perdonerà sicuramente Floris se dopo il 3-0 all'Oltrepò (clicca QUI e QUI per i voti) iniziamo con le parole di Giuseppe D'Iglio, al rientro da titolare dopo un girone intero. Senza aspettare alcuna domanda, il centrocampista ci tiene a dire qualcosa. Parole che colpiscono e che danno l'idea di cosa sia veramente questo gruppo. Parole da uomo vero. Parole come queste. «Voglio ringraziare la società, lo staff a partire dal mister e i sanitari ma, soprattutto, i miei compagni perché è stato il mio primo infortunio muscolare, più grave del previsto, ma il grande gruppo che mi circonda con una pacca sulla spalla o anche solo con una parola mi ha fatto sempre sentire importante anche fuori dal campo. E credo che questa unità si veda anche quando giochiamo. Ho avuto la fortuna di avere compagni che credono in me: non è scontato, ma così viene tutto più facile».

«Oggi sono tornato... a casa: sono nato con il pallone tra i piedi, mi sento a casa quando entro in quel rettangolo verde - aggiunge D'Iglio - Siamo stati bravi a chiuderla subito, mentre nel secondo tempo abbiamo gestito tutto con maturità, magari come non sempre è successo nell'andata. Siamo più consci dei nostri mezzi, ma ogni partita che passa è una gara in meno alla fine: a Fossano sarà una finale, come lo sarà anche per loro, guidati da una società seria. Avranno fame di punti, ma noi più di loro perché il nostro obiettivo è più grande del loro». 

Poco prima, in sala stampa si sentivano rimbombare le urla dell'allenatore dell'Oltrepò Maurizio Parolini, parole di fuoco provenienti dallo spogliatoio ospite che poi si è sciolto in un applauso, prima di quelle del tecnico Roberto Floris: «Partita difficile perché eravamo in grande emergenza con 8 giocatori fuori, ma un grande spirito e un'immensa voglia ci hanno spinto. Abbiamo messo Maccioni, un attaccante, a fare il terzino... E' stata una prova di forza, una prova di quella che è la nostra unione d'intenti».

16 punti su 18: l'anno è cominciato bene per il Varese. «Eravamo partiti forte anche all'inizio della stagione prima di 3-4 infortuni pesanti, in alcuni frangenti siamo stati magari leggeri mentre ora abbiamo più consapevolezza. Queste 7 partite vinte su 8 mi portano a dire grazie ai ragazzi: hanno grande voglia, anche quella di sopportarmi. Ringrazio anche il mio staff».

Tutti gli attaccanti, non solo oggi, hanno risposto bene. «Abbiamo diverse caratteristiche con Romero che ha completato un reparto già forte - commenta Floris - lui ci dà soluzioni diverse ma, oltre a questo, mi fa piacere che si sia integrato nel gruppo con uno spirito e una voglia di lottare che fanno la differenza. D'Iglio titolare? Oggi avevamo solo Malinverno come cambio, quindi ho preferito far partire Beppe dall'inizio, tenendolo dentro almeno finché ce la faceva: ha fatto un'ottima partita. Così come Marangon, un ragazzo straordinario del vivaio che sta facendo un inizio d'anno splendido: è un altro bel segnale che il Varese sta dando».

Si torna anche su D'Iglio: «A volte dà una soluzione sulla profondità, con il calcio lungo e la verticalizzazzione, che s'abbina alle caratteristiche diverse di Valagussa e D'Iglio, più portati all'inserimento».

A.C.


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