Sociale - 28 gennaio 2025, 13:00

Cav, 34 bimbi aiutati a nascere e 47 donne assistite. Presto al via “la culla per la vita”

In occasione della giornata per la vita di domenica 2 febbraio, il Cav di Busto Arsizio traccia un bilancio dell’attività dello scorso anno e annuncia che presto nella sede della Croce Rossa partirà il servizio prezioso per salvare i neonati abbandonati. Sabato e domenica “Veglia per la vita” e “Primula day”

Sono soprattutto gestanti straniere e per lo più di origine africana le donne che si rivolgono al Cav di Busto Arsizio. Hanno un’età compresa tra i 25 e 34 anni, sono coniugate con due o più figli, soprattutto casalinghe che hanno difficoltà economiche o sono disoccupate.

È quanto emerge dai dati del Centro aiuto alla vita “Anna e Giovanni Rimoldi” che ogni anno, in occasione della giornata della vita, organizzano una conferenza stampa per raccontare il palinsesto della giornata, fare un bilancio dell’attività dell’anno precedente e presentare le novità per l’anno nuovo.

Ma percentuali e numeri a parte, ci sono due dati da rilevare: primo, i bimbi nati: il Cav ha aiutato a venire alla luce 34 bambini e ha assistito 47 donne. I 34 piccoli vanno ad aggiungersi agli oltre 1400 bimbi che il Cav ha aiutato a nascere dal 1989, anno di fondazione.

Ma per il 2025 c’è un evento in più: la culla per la vita. Entro l’estate nella sede della Croce Rossa, sarà attivo il “lettino” che potrebbe salvare la vita ai neonati abbandonati. Il sindaco Emanuele Antonelli ha già dato l’okey. Tempo di contattare gli operai che dovrebbero creare le opere murarie, acquistare la culla con tutti i meccanismi di controllo e anche Busto Arsizio potrebbe vantare quest’importante iniziativa. 

Dati 2024

Sempre preziosa l’attività dei volontari del Centro dedicato ai coniugi Rimoldi. Nel 2024 si contano 47 donne assistite, 39 gestanti, di cui 30 nuove. Soprattutto di origine straniere (africana), dicevamo: l’83,5 vale a dire 25 su 30, il 16 per cento sono italiane e la stessa percentuale riguarda gestanti che si sono presentate prima dei 90 giorni.

Il 23 per cento ha un’età tra i 16 e 24 anni, il 43 tra i 35 e 34 e il 33 per cento hanno più di 34 anni. Il 53 per cento sono coniugate, il 23 nubili e il 23 per cento separate o conviventi.

Il 16,5 per cento sono senza figli, il 23 per cento un figlio, ma ben il 60 per cento hanno prole: due o più figli. Titolo di studio? Soprattutto licenza delle scuole medie, 18 sono casalinghe, 6 disoccupate e altrettante sono colf o hanno un'altra occupazione. I mariti o i partner in relazione all’aborto sono soprattutto contrari (15), pochi sono indifferenti (6) o consenzienti (4). Un solo caso si è dimostrato istigante.

Il motivo per cui si rivolgono al Cav riguarda problemi economici o disoccupazione, il 14 per cento problemi abitativi e un altro 14 per cento difficoltà nel rapporto di coppia.

Le prestazioni offerte alle donne variano dal sostegno morale e psicologico, all’assistenza sociale, legale, mediazione con familiari, aiuti in natura, in denaro. Un dato importante anche il “Progetto gemma” che ha offerto aiuto a 8 gestanti della rete Cav italiani. 

La giornata della vita

“Trasmettere la vita speranza per il mondo” è il titolo della 47sima “Giornata della vita” che si aprirà sabato 1 febbraio alle 21 con la “Veglia per la vita” alla parrocchia di Beata Giuliana di Busto Arsizio. 

Sabato e domenica è invece in programma il “Primula day” nelle parrocchie di Busto Arsizio e valle Olona per sostenere l’attività dell’associazione. Cena di beneficenza il 4 febbraio (ore 19.45) alla Pizzeria Capri di Busto Arsizio e mercoledì 19 febbraio è in programma la conferenza “I giovani e la vita: quale approccio?” nell’aula suor Bianca dell’ospedale di Busto Arsizio. Relatrice, la dottoressa Serena Zarini.

Laura Vignati