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Economia | 27 gennaio 2025, 11:27

Indagine della Uil sul mercato del lavoro in Lombardia: in provincia di Varese cresce il precariato

I contratti a tempo indeterminato nel 2024 sono diminuiti di 4.621 unità, mentre quelli a termine sono cresciuti di 7.667 unità. Un andamento che accomuna tutta la regione. Monteduro (Uil): «Realtà preoccupante e un ulteriore aggravio arriva da Ddl Collegato al lavoro con un ricorso abusivo dei contratti stagionali»

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

I dati sul mercato del lavoro in Lombardia, secondo i dati INPS elaborati dalla Uil Milano Lombardia, evidenziano nei primi nove mesi del 2024, un saldo positivo (+106.799) complessivo tra nuove assunzioni e cessazioni. 

Questo dato, però, conferma una crescita quasi esclusiva dei contratti precari, con una drastica riduzione delle opportunità stabili e a tempo indeterminato. I dati provinciali confermano dinamiche territoriali eterogenee, che mettono in luce le difficoltà strutturali di alcune aree della regione.

«I numeri ci raccontano una realtà preoccupante – evidenzia Salvatore Monteduro, Segretario Confederale UIL Lombardia – la diminuzione dei contratti a tempo indeterminato (-4,82%) e il forte saldo negativo per questa tipologia contrattuale (-58.365) dimostrano un mercato sempre più frammentato e dominato da contratti precari. Questo modello non garantisce futuro né stabilità per i lavoratori e le loro famiglie. Il recente DDL Collegato al Lavoro, ora in vigore, aggrava ulteriormente questa situazione, ampliando le possibilità di abuso dei contratti stagionali e di somministrazione. Le conseguenze di queste scelte politiche sono allarmanti». 

I dati della provincia di Varese del 2024 rispetto al 2023:

Rapporti di lavoro (+5.834), Contratti a tempo indeterminato (- 4.621), Contratti a termine (+ 7.667), Apprendistato (+846), Stagionali (+604), Somministrazione (+430), Intermittenti (+908).

«I dati di tutte le province lombarde evidenziano chiaramente come la crescita sia trainata principalmente da contratti a termine e intermittenti, con significative riduzioni nei rapporti stabili» sottolinea il rapporto della Uil. 

«Questi dati mostrano chiaramente le forti discrepanze territoriali. Province come Milano e Brescia beneficiano di saldi positivi trainati da contratti precari, mentre Sondrio registra un saldo negativo, evidenziando difficoltà strutturali nell'attrarre e mantenere occupazione. Il collegato prevede anche l'eliminazione di limiti percentuali per l'uso di contratti di somministrazione, incentivando ulteriormente la flessibilità a scapito della sicurezza occupazionale. Queste misure rappresentano un grave passo indietro per il diritto al lavoro dignitoso, compromettendo le basi per un mercato del lavoro equilibrato» prosegue la nota del sindacato. 

«Le nuove disposizioni normative – conclude Monteduro - amplificano la precarizzazione del mercato del lavoro. L’estensione delle attività stagionali e la deregolamentazione della somministrazione aprono la strada a un uso indiscriminato di contratti precari, minando i diritti dei lavoratori e riducendo le prospettive di stabilità. La crescita del lavoro precario alimenta disuguaglianze sociali e incertezza economica. Non possiamo accettare che il futuro dei lavoratori lombardi sia caratterizzato da precarietà e instabilità. È necessario un cambio di rotta immediato: il lavoro stabile deve tornare al centro delle politiche occupazionali, non come promessa, ma come realtà concreta». 

C.S.

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