Una storia che affonda le sue radici a Milano quella della Città del Sole, negozio di giocattoli in via Carlo Croce, nel centro storico di Varese.
A raccontarla è il responsabile Marcello Guidi: «Città del Sole nasce da un’idea del dottor Carlo Basso, nel 1972, quando aprì a Milano il primo punto vendita. La leggenda narra che cercasse dei trampoli in legno da regalare a sua figlia. Non trovandoli nei negozi milanesi, se li fece spedire dall'Inghilterra, dalla ditta Galt Toys, che è tuttora uno dei nostri fornitori. Grazie a questo regalo si rese conto che nel capoluogo mancava qualcuno che vendesse giocattoli classici, così aprì la prima attività».
Città del Sole arriva a Varese grazie alla mamma di Marcello, che lavorava per Carlo Basso: «Aveva visto la passione che mia madre, Corinna Marchigiani, ci metteva in questa attività e, volendo aprire un punto vendita anche a Varese, ha chiesto a lei di gestirlo. Così nacque nel 1981 nella Città Giardino - racconta - Tutti i giorni veniva da Cinisello Balsamo a Varese con il pancione: era incinta di me. Io sono sempre stato in negozio sin da piccolissimo con i miei genitori e giocavo con i giochi della Città del Sole. Dopo il diploma ho fatto diversi lavori e i miei genitori hanno venduto l'attività al franchise. Successivamente, mi hanno chiesto di diventare il responsabile della sede di Varese e ho accettato. Metto passione nel mio lavoro e quando spiego un giocattolo, mi rivolgo ai bambini e cerco di capire cosa possa piacere a loro».
«Per quanto riguarda i giocattoli - fa sapere Marcello - noi utilizziamo legno da foreste certificate. Proponiamo giochi che stimolino la creatività e l'immaginazione. La nostra filosofia, però, non è contro la tecnologia. Una fascia sempre più giovane tralascia l'esperienza di gioco per questa. Noi, quindi, abbiamo anche giochi all'avanguardia che permettono di utilizzarla in modo responsabile, come "La fabbrica delle storie", una radiolina senza schermo che, tramite l'ascolto e le domande che pone, permette di creare storie e sviluppare l'immaginazione».
«Il gioco più amato dai bambini varesini? Il quadriciclo in legno, talmente resistente che vengono passati di padre in figlio - svela il responsabile - Non è mai cambiata la forma né il colore».
Le richieste, negli anni, sono calate? «Sì. L'economia globale ha portato certi genitori a fare una scelta più accurata nell'acquisto di giocattoli, in quanto scelgono quelli durevoli ed educativi. Ma ci sono anche famiglie in difficoltà. Questo Natale lo abbiamo visto. C'è stata una spesa minore, come in tutti in settori commerciali».
Città del Sole, però, pensa anche agli adulti: «Attorno all'anno duemila è stata introdotta una linea indirizzata a loro con una filosofia ecologica che permette di staccarsi dalla quotidianità e rilassarsi - spiega - Come minerali, cristalli, artefatti orientali, come l'agenda realizzata in carta di riso dagli artigiani. I colori sono naturali, estratti dalle piante».
Ma da dove nasce il nome Città del Sole? «Carlo Basso si ispirò all'omonimo libro del frate domenicano Tommaso Campanella che abbraccia una filosofia utopica per l'epoca, ossia l'apprendimento per esperienza. Il bambino deve essere protagonista del gioco e non il contrario. Il negozio ha anticipato il metodo educativo Montessori, siamo stati dei precursori».
Inizialmente, la prima Città del Sole aprì in via Avegno, poi si spostò in via Foscolo e successivamente in via Morosini: «La città ha subito dei cambiamenti e molte zone del centro sembrano zone di periferia ormai. Da via Morosini, poi, ci siamo trasferiti qui, in via Carlo Croce, un'area più a misura di famiglia».
Ci sarà mai una seconda Città del Sole a Varese? «No, perché l'azienda abbraccia una filosofia in cui è prevista un punto vendita per capoluogo, ad eccezione per qualche città grande come Napoli o Milano. Ci sono mille negozi in tutta Italia, da nord a sud e nelle isole. Quello di Varese è stato uno dei primissimi».