Giovanni Abilone, indagato nell'inchiesta Hydra della Dda meneghina e considerato collegato al "mandamento di Castelvetrano" di Matteo Messina Denaro è stato arrestato dalla polizia di Milano per spaccio di droga, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo, armi da guerra e armi clandestine con relativo munizionamento.
Ieri gli agenti della squadra Mobile, nel corso di un servizio in zona Monforte Vittoria, hanno notato in via Archimede il 44enne, a bordo della sua auto. Fermato dagli agenti in piazza San Babila, è risultato in possesso di 19 dosi di cocaina, nascoste nell’abitacolo, pari a circa 24 grammi. L'attenzione degli agenti si è subito concentrata sullo schienale del sedile lato passeggero, dove c'era posta una borsa a tracolla in cui è stato trovato un revolver calibro 38 con 5 proiettili nel tamburo.
Nella sua abitazione a Taino, in provincia di Varese, durante la perquisizione del capanno, gli investigatori hanno notato che la planimetria non combaciava con i reali spazi al suo interno e, svolgendo degli attenti accertamenti, hanno individuato una 'stanza segreta' al cui interno erano custodite armi e munizioni. Sono state così sequestrate sei pistole, due mitragliatrici, due fucili e circa 1.300 munizioni di vario genere, oltre a caricatori e silenziatori. Per Abilone si sono aperte le porte del carcere di San Vittore in attesa di convalida.
(Afe/Adnkronos)