La soluzione, immediata e concreta, è davanti agli occhi di tutti: basterebbe guardare la luna, invece del dito. Sullo stadio Franco Ossola fanno (quasi) tutti i conti senza l'oste, ovvero i tempi di realizzazione tecnici e di legge per un'opera del genere in Italia, che non si accorciano certo, anzi, se in un'intervista di giornale ci si appella ingenuamente al Comune per velocizzare i passaggi burocratici. L'ipotetico e, a nostro avviso improbabile, nuovo impianto di Masnago (improbabile perché non abbiamo mai visto annunciare sui giornali accordi vittoriosi tra parti private quando il Comune, per esempio, non ha ancora ottenuto il benestare della sovrintendenza alle proposte sul tavolo).
Mettete pure che l'intesa tra Pierluigi Marzorati e Aurora Stadium di cui si viene a conoscenza in modo originale possa essere vincente e andare in porto, resta lo snodo cruciale: serviranno oltre due anni e mezzo, cioè quel che manca all'attuale amministrazione prima di decadere, e gran parte della prossima per superare un percorso a ostacoli e vedere posare la prima pietra del nuovo Franco Ossola o di quello vecchio rimesso a nuovo. Nel frattempo, lorsignori, vi siete mai chiesti dove giocherà nel prossimo quinquennio la squadra della città che attualmente sta mettendo piede in un impianto diroccato, con tre settori chiusi, un campo dove è impossibile tirare calci a un pallone, oltre a servizi igienici su cui è meglio stendere un velo pietoso?
La soluzione c'è, riguarda il presente e non un'ipotesi di futuro improbabile, e si chiama Beppe Marotta. L'Inter punta a partecipare alla serie C con la formazione Under 23, il suo presidente è varesino, è nato e cresciuto a un tiro di schioppo dallo stadio e, al Franco Ossola, si è fatto le ossa (arrivò al Varese a 8 anni, a 16 era dirigente e a 25 presidente): sarebbe accessibilissimo, nel bilancio nerazzurro, adeguare e mettere in regola la "casa" in cui Marotta è diventato grande non solo per la serie D, dove gioca il Varese, e la C, ma anche per la B.
Seggiolini nei distinti, messa a norma della curva ospiti, riattivazione dei tornelli agli ingressi o comunque introduzione del sistema di prefiltraggio, rifacimento - com'è ovvio che sia vedendo lo stato indecoroso in cui versa - del terreno di gioco e poco altro, visto che torri dell'illuminazione, a differenza per esempio di quanto ha dovuto fare il Milan a Solbiate, non hanno bisogno d'interventi capitali: ecco tutto ciò che serve per continuare ad avere uno stadio, in attesa di chimere e fantasticherie.
L'Inter Under 23 avrebbe un approdo e, nello stesso tempo, Marotta darebbe un segnale alla sua città e alla sua squadra: un impianto a norma per i prossimi anni, D o C che sia. Da varesini a varesino, da biancorossi a biancorosso, da chi crede che non esista teatro migliore del Franco Ossola a chi al Franco Ossola è diventato grande: non è molto meglio seguire questa strada, dove s'incrociano destino, storia e magia, di qualunque ipotesi ventilata nelle ultime settimane per i giovani nerazzurri (Monza e Sesto San Giovanni)?
Siamo certi che bussando in Comune, il presidente dell'Inter troverebbe le porte spalancate. Accade sempre quando si dà spazio a buonsenso e pragmatismo, tipiche ricette varesine che risolvono qualunque problema.